I cittadini si “riprendono” la città

A Perugia numerose associazioni organizzano attività e iniziative per rivitalizzare quartieri che si stavano spopolando e non solo
Corso Cavour nei pressi di Sant’Ercolano a Perugia
Corso Cavour nei pressi di Sant’Ercolano a Perugia

I cittadini si rimboccano le maniche. La fiducia nei partiti e nella politica è ai minimi storici e l’astensione in tutte le ultime consultazioni elettorali ha raggiunto livelli record. Tanta gente però ha voglia di impegnarsi, di tornare a parlare con il vicino di casa e di quartiere che non conosce, di fare qualcosa insieme agli altri per risolvere problemi quotidiani piccoli e grandi. A Perugia – ma succede anche in altre città dell’Umbria – negli ultimi anni è tutto un fiorire di comitati spontanei ed associazioni che, sfruttando anche le nuove tecnologie informatiche ed i social network, scendono in campo con iniziative concrete per il bene comune. Non solo con cene, feste e gite sociali ma dandosi da fare per la manutenzione di strade e giardini e per la rivitalizzazione di quartieri che si spopolano. Coinvolgono persone che vengono da altri paesi, fanno proposte ed interloquiscono con i Palazzi del potere e gli amministratori pubblici, ma sempre senza una bandiera partitica. C’è insomma tanta gente perbene, di tutti i ceti sociali, che non si adegua al clima di rassegnazione e di apatia ma fanno proposte ed iniziative concrete per il bene della comunità della quale fanno parte. A Perugia ormai ogni quartiere cittadino ha una sua associazione o comitato. Una delle più vecchie ed attive è l’associazione Borgo Bello, che ha contribuito a far rinascere il rione di Porta San Pietro e Corso Cavour dove non ci sono più negozi chiusi e case vuote. Gli abitanti della zona di corso Bersaglieri e Porta Pesa hanno costituito l’associazione Rivivi Borgo S. Antonio mentre quelli di corso Garibaldi e Porta S. Angelo hanno creato l’associazione Vivi il Borgo. Con il Comitato Piazza Grimana e Dintorni cittadini, commercianti e studenti italiani e stranieri stanno affrontando i problemi della riqualificazione urbanistica, della sicurezza e dello spaccio della droga in questa zona della città universitaria. Altrettanto hanno fatto residenti, artigiani ed operatori commerciali di via dei Priori (hanno anche una pagina su Facebook) così come quelli della zona tra via Alessi e via Pinturicchio con l’associazione Fiorivano le Viole. Quest’ultima, con il suo labirinto di vicoli, era diventata una sorta di supermarket della droga protetto da “vedette” delle organizzazioni criminali che lo gestivano. C’è poi “Perugia non è la capitale della droga”, nata attorno ad un gruppo di frequentatori di Facebook, che si propone di riscattare l’immagine della città con iniziative per la riqualificazione delle zone più degradate. Si mobilitano però anche le periferie. In un’altra delicata zona della città, teatro di spaccio e di microcriminalità, si è recentemente costituita l’associazione Fontivegge Insieme. Con una serie di iniziative cerca di restituire ai cittadini zone occupate dalla criminalità. Il suo motto è “Dove ci siamo noi non ci sono loro”. Sempre nel comune di Perugia ogni paese e frazione (ad esempio Ponte San Giovanni, Pila, San Sisto, Pontefelcino) ha associazioni e comitati di cittadini che oltre alle tradizionali feste e sagre organizzano incontri culturali, laboratori e corsi di vario tipo per ricostruire il senso di appartenenza ad una comunità venuto meno con il disordinato sviluppo urbanistico degli ultimi decenni. Si tratta sicuramente di un elenco parziale ed incompleto di questo fiorire di associazioni. Solo alcune di quelle da noi citate fanno parte di un lungo elenco, consultabile sul sito Internet del Comune di Perugia, che ne conta 120! Si tratta prevalentemente di associazioni culturali, sportive e ricreative, prova della grande vitalità della nostra comunità. È però soprattutto l’attività sociale di questi comitati di zona e di quartiere a dimostrare che mentre cresce la sfiducia nella politica c’è anche tanta voglia di impegnarsi di persona nell’interesse comune. Rimboccandosi le maniche con progetti concreti per affrontare tutti insieme i problemi di oggi e spargendo qualche buon seme per un domani migliore.

 

Le iniziative di alcune associazioni del centro storico

Nel lungo elenco delle attività di associazioni e comitati di quartiere, rese note sui loro siti internet e sui social network, ci sono tante iniziative per stare insieme ma a colpire in particolare sono quelle di tagliare l’erba nei giardini pubblici, pulire le strade, fare la manutenzione di spazi comuni, organizzare lotterie e collette per restaurare beni culturali dimenticati. Borgo Bello ad esempio da qualche tempo ha costituito il Gam (Gruppo autoorganizzato di manutenzione) che la domenica mattina si occupa dei Giardini di viale Indipendenza. Svolge anche una intensa attività sociale con mercatini, feste in piazza e “notti bianche” del quartiere. “Fiorivano le viole” si è impegnata a recuperare spazi inutilizzati ed abbandonati in via della Viola, via Cartolari e traverse attigue per farne una sorta di polo artistico e culturale. In un paio di anni ha raggiunto i 400 iscritti ed è riuscita a far riaprire una quindicina di locali sfitti che ospitano botteghe artistiche ed attività commerciali. Anche l’associazione di via dei Priori è molto attiva nell’ambito culturale con l’organizzazione, ad esempio, di un Concorso di pittura estemporanea. Tra i progetti di Rivivi Borgo Sant’Antonio ci sono la realizzazione di un Museo delle mura e delle porte urbiche e quello del “Borgo invisibile”, un percorso di arte sacra con la riapertura degli oratori di San Benedetto in via del Roscetto e di San Giovanni Battista e Sant’Antonio Abate in corso Bersaglieri. Vivi il Borgo invece ha promosso anche una colletta per restaurare l’edicola sacra settecentesca della “Mater boni consilii” di corso Garibaldi. Sono di più recente costituzione le associazioni “Perugia non è la capitale della droga” e “Fontivegge Insieme”. Tra le iniziative attuate dalla prima ci sono il progetto MappiAmo Perugia, che raccoglie su Internet segnalazioni su problemi e situazioni di degrado, ed il concorso fotografico “Quant’ sè bella Perugia”. “Fontivegge insieme” è riuscita a coinvolgere anche le comunità straniere in varie iniziative (mercatini, spettacoli, una merenda) per “rioccupare” i luoghi dello spaccio.

 

AUTORE: Enzo Ferrini