Come avviene da oltre otto secoli, con la sua festa dei Ceri, il 15 maggio di ogni anno Gubbio ripropone una delle pagine più significative del suo patrimonio culturale e spirituale, entrata a far parte del folklore e della tradizione internazionale, cantata da scrittori e poeti.
Con i Ceri, gli eugubini rinnovano ogni anno il loro gesto di amore e di devozione al patrono sant’Ubaldo, e lo fanno attraverso un coinvolgimento così corale da innalzare tutti al ruolo di protagonisti, pur nel rispetto di articolazioni interne che richiamano tradizioni ed esigenze organizzative espresse dai “personaggi” della festa: Mauro Tognoloni e Luca Grilli, primo e secondo capitano, massime autorità morali della giornata, Luigi Pierucci, Massimiliano Tosti e Fabio Latini, capodieci nell’ordine dei Ceri di sant’Ubaldo, san Giorgio e sant’Antonio, Marco Tasso, trombettiere, i cui squilli sottolineano le fasi salienti della manifestazione.
Si incomincia al mattino presto. È l’alba (ore 5.45) quando i “tamburini” annunciano che il grande giorno è arrivato, dando il via a cerimonie e riti che passano per la visita al cimitero, la messa nella chiesa dei Muratori, le “sfilate”, l’“alzata” in Piazza grande (ore 11), la mostra, la sosta in via Savelli della Porta. Una pausa che prepara il “volo” del pomeriggio: “spicca” dalla Calata dei Neri (ore 18) dopo la benedizione del Vescovo, che arriva alla testa della processione con la statua e la reliquia del Patrono (muove alle 16.45 dal duomo), fino alla basilica sul monte Ingino, per concludere l’atto di omaggio al Patrono passando – quasi una metafora della vita – per le vorticose calate, le ardue salite, le splendide “birate”, la faticosa “conquista” della vetta spremendo le ultime energie.
A capire il tutto, aiuta rileggere alcuni passi dell’omelia pronunciata il 4 agosto 2007 dal vescovo emerito Bottaccioli sul Col di Lana, dove il 15 maggio 1917 si celebrò una memorabile festa dei Ceri, un messaggio di pace in tempo di guerra: “I Ceri, pur riallacciandosi in qualche modo a storie lontane e oscure, hanno accolto di fatto il messaggio ubaldiano di pace e di fraternità dalla tradizione cristiana, e lo esprimono in grande allegrezza: hilariter, secondo la bolla di canonizzazione del santo patrono”.
Ancora: “I Ceri sono una grande sinfonia sociale”, il “progetto di una società alternativa, non per gli interessi che a ciascuno derivano, ma per la gioia impagabile di una fraternità che gode del gratuito donarsi, raggiungendo il massimo della coesione”.
Il pontificale
Il solenne pontificale in duomo in onore del Patrono (16 maggio, ore 11.15) sarà concelebrato dai Vescovi dell’Umbria e presieduto dal card. Bassetti. Nella circostanza ricorre anche il 25°di consacrazione episcopale dell’emerito mons. Pietro Bottaccioli, che ha guidato la diocesi eugubina dal 16.5.1989 al 23.12.2004. È l’occasione per ringraziarlo del servizio reso sempre e comunque – insegnante di Religione, parroco, rettore del Seminario regionale, giornalista – con generosità, capacità, intelligenza, totale donazione di sé. Il pontificale sarà preceduto dalla processione che muove alle ore 10.45 dalla chiesa dei Neri per riportare in cattedrale la statua del Patrono. Nella giornata, le messe verranno celebrate naturalmente anche nella basilica di Sant’Ubaldo: alle ore 7 – 8 – 9 – 10 – 11 – 13 -17.