I Cardinali e il loro… sangue

Chi sono i cardinali? Si può rispondere in molti modi. Quello più singolare è probabilmente quello del Trattato del Laterano del 1929, quando lo Stato italiano si è obbligato a riconoscere ai cardinali le prerogative e gli onori spettanti ai “prìncipi del sangue”; che sarebbero non i membri della famiglia reale propriamente detta, ma i membri dei rami collaterali, insomma i cugini e i biscugini del re. Fino a che c’era un re. E dopo? Appena l’Italia è diventata una repubblica, ci fu uno “scambio di note” con il quale il Governo italiano assicurò la Santa Sede che non per questo avrebbe degradato i cardinali: tutto sarebbe continuato come prima. Però il mondo cammina, e qualche anno fa c’è stato un mezzo incidente diplomatico perché il Vaticano denunciò che qualcuna delle prerogative cardinalizie si era persa per strada. Fu istituita una commissione paritetica per discuterne, e io ero uno dei delegati del Governo. I lavori della commissione sono durati anni (i ritmi erano, a dir poco, calmi) e alla fine si è trovato un accordo. Mi colpì il fatto che il Vaticano (certo a buon diritto) tenesse tanto a quella equiparazione ai prìncipi del sangue, mentre dal 1929 in poi la Chiesa, al suo interno, aveva ben più profondamente riveduto e corretto la figura del cardinale, liberandola di tanti anacronistici privilegi, sul piano del potere quanto su quello del cerimoniale. Uno dei cambiamenti significativi è stato quello, stabilito da Paolo VI, per cui ogni cardinale deve anche essere vescovo, perché teologicamente e sacramentalmente nella Chiesa non c’è un gradino superiore a quello di vescovo (poi, fra tutti i vescovi, uno ha “anche” l’ufficio di Papa, e altri quello di cardinale). È stata una riforma anche di spirito ecumenico, perché le Chiese orientali separate hanno l’episcopato ma non il cardinalato; e direi che così il ruolo dei cardinali non è stato abbassato ma innalzato. Auguri dunque al “nostro” cardinale Gualtiero, o Galterio, come ha detto il Papa impaperandosi. Che Dio benedica tutti e due!

AUTORE: Pier Giorgio Lignani