Ultimi giorni di esposizione, al Museo del laterizio di Marsciano, per le illustrazioni della Divina Commedia realizzate negli anni ’50 dal pittore spagnolo Salvador Dalí. Per chiudere l’evento – che negli ultimi mesi ha visto susseguirsi varie manifestazioni culturali, anche specifiche per le scolaresche – domenica 20 febbraio alle ore 16.30, nella sede del Museo, si terrà la conferenza multimediale “Una Dali-rante lettura di Dante (o no)”, a cura di Dario Rivarossa, saggista ed esperto di arte, nonché illustratore lui stesso.
Il titolo della conferenza prende spunto dalla apparente “stranezza” delle illustrazioni di Dalí, noto esponente del Surrealismo. In realtà, dietro le sue immagini così bizzarre si nascondono riferimenti molto precisi alla storia dell’arte, del pensiero e della religione. A infittire il mistero è il fatto che, sebbene le incisioni siano 100, tante quante i canti della Divina Commedia, non è affatto chiaro quale disegno si riferisca a quale parte del poema dantesco. Sfogliando cataloghi e siti internet, si troveranno soluzioni anche molto diverse tra loro. Quanto a Dalí, interrogato in proposito, sosteneva di “non ricordare più” l’esatta sequenza delle illustrazioni… Mentiva sapendo di mentire? Una possibile soluzione a questo piccolo enigma verrà fornita nel corso della conferenza.
La cosa più importante, comunque, è inserire le immagini di Dalí per la Commedia all’interno del suo percorso generale, che proprio in quel periodo era a un punto di svolta. Nello stesso anno – il 1951 – in cui cominciava a lavorare sul poema di Dante, infatti, il pittore catalano pubblicava il suo Manifesto mistico. In esso “manifestava” l’esigenza di una nuova arte, che recuperasse l’insegnamento dei maestri rinascimentali (contro l’astrattismo e il primitivismo delle avanguardie), e allo stesso tempo si aprisse alla visione moderna del mondo (Freud, Einstein, energia atomica), facendo convergere il tutto nella teologia e mistica cattolica (sant’Agostino, santa Teresa d’Avila, san Giovanni della Croce, ecc.). Insomma, un programma tra scienza, esoterismo e fede, simile a quello che nel ’500 animava personaggi come Paracelso. Con un cammino che va dalla materia corrotta dell’Inferno alla rinascita del Purgatorio, alla “materia angelica” del Paradiso. L’ingresso alla conferenza è gratuito. La mostra rimarrà visibile fino a domenica 27 febbraio.