“Gubbio possiede talenti in grado di produrre sviluppo”

Giuseppe De Rita alla consegna delle borse di studio "Ame-Colacem"

All’indomani della diffusione del “rapporto Censis”, tutti gli organi di informazione hanno fermato la loro attenzione sul concetto di una “Italia dalle pile scariche”, ma è stato trascurato il passaggio che individua “nell’Italia centrale, quella dei borghi e dei piccoli centri il modello da paese mitteleuropeo per qualità della vita”, il “modello di sviluppo dei prossimi anni”. In questo contesto Gubbio ha ruolo e prospettive. Lo ha affermato il segretario generale del Censis Giuseppe De Rita, intervenuto alla consegna delle borse di studio “Ame -Colacem” svoltasi presso il Park Hotel ai Cappuccini, per dibattere di “Esigenze e difficoltà dell’investimento in capitale umano”. Nel centro Italia, ha detto De Rita, “non c’è soltanto il rifiuto della competizione esasperata, ma anche quello del virtuale; una capacità di ritornare al solido, alla materia”. Riferendosi a Gubbio ha sottolineato: “Gubbio che a questa matericità è profondamente legato” per struttura urbanistica, storia e tradizioni, possiede “talenti capaci di metterla in gioco”. Una prospettiva interessante subordinata però a quattro condizioni: individuare una “cultura in grado di aggregare quelli che si ritengono saperi fondamentali”, verificare in concreto cosa significhi “spenderli in termini professionali”, investire “sulle cultura delle relazioni”, per “uscire” da una situazione di difficoltà a livello di rapporti”. De Rita ha fornito un contributo importante al dibattito, moderato da Lanfranco Rosati, presenti anche la vice sindaco Palmira Barchetta ed il presidente dell’Ame Alfredo Morelli; in apertura alcune riflessioni dell’amministratore delegato della Colacem Carlo Colaiacovo sull’importanza “straordinaria che le persone” e quindi la loro formazione “hanno per la vita di qualunque azienda” piccola o grande che sia. “Un’azienda – ha proseguito – può avere grandi risorse finanziarie, può disporre delle più avanzate tecnologie, ma se mancano gli uomini, intesi come soggetti attivi, come realtà pensanti dotati di autonomia decisionale e di volontà, di personalità e di slancio creativo, difficilmente una tale azienda potrà risultare vincente”. Le borse sono state assegnate ad Angelo Capponi e Francesco Irenei (Istituto tecnico commerciale), Federico Paciotti (Istituto professionale), Paola Passeri (Istituto statale d’arte), Elisa Palazzari (Istituto tecnico industriale sperimentale), Maria C. Pugnitopo (Liceo “G. Mazzatinti”), Cecilia Ferranti (Istituto magistrale “A. Fabbri”).

AUTORE: G.B.