Gubbio in vetrina a Ferrara e Roma

In occasione del Salone dell’arte del restauro e di una mostra presso l’Ambasciata serba
Il Gonfalone della bottega di Giovanni Santi
Il Gonfalone della bottega di Giovanni Santi

In due realtà di grande prestigio come Ferrara e Roma, Gubbio mette in vetrina una sintesi significativa delle sue risorse storico-artistico-culturali. A Ferrara, infatti, la 21a edizione del “Salone dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali”, nello spazio della Presidenza del Consiglio dei ministri, trovano prestigiosa ribalta tre esperienze coordinate dal Patto territoriale per l’Appennino centrale.

Si tratta del Gonfalone bifacciale uscito dalla bottega di Giovanni Santi, da diversi studiosi attribuito alla mano di un giovane Raffaello, del recupero della chiesa di Santa Maria dei Laici (due progetti finanziati dallo stesso Patto territoriale) e della replica dello Studiolo dei Montefeltro, ricollocata nel palazzo ducale eugubino. Iniziativa, questa, sostenuta dalla Fondazione Cariperugia.

“Tutte operazioni – ha spiegato il direttore del Patto territoriale per l’Appennino centrale, Ilias Tasias – eseguite con ottimi risultati, che hanno messo in evidenza le capacità e le competenze delle botteghe eugubine del restauro”. Il Gonfalone e lo Studiolo erano già stati presentati con successo alla mostra interregionale “Umanesimo e Rinascimento nell’Appennino centrale” tenutasi a Novi Sad, nella Repubblica di Serbia, nella primavera dello scorso anno.

La partecipazione al salone ferrarese è occasione utile non solo per rafforzare i rapporti di collaborazione con le istituzioni serbe, ma anche per mettere a punto – proprio con partner della repubblica balcanica – i dettagli sulla mostra programmata per il tardo autunno prossimo a Gubbio. Il Museo diocesano eugubino ospiterà infatti l’esposizione di una trentina di icone serbe del 1700, la gran parte delle quali esposte all’estero per la prima volta in assoluto. Opere di grandi dimensioni del Settecento serbo, che segnano il passaggio dalla pittura tradizionale bizantina a quella con influssi occidentali. Un grande evento d’arte e cultura.

Il 9 aprile, poi, a Roma, altra “vetrina” per Gubbio. L’inaugurazione presso l’ambasciata della Repubblica di Serbia – da parte dell’ambasciatrice Ana Hrustanovic – di una rassegna fotografica che mette a confronto la processione del Cristo morto, che si celebra a Gubbio il Venerdì santo, con i riti della Settimana santa ortodossa nel monastero serbo di Kovilj, nella regione della Vojvodina. Le immagini, rewalizzate da Luigi Loretoni e Giuseppe Cardoni, sono raccolte in due pubblicazioni curate da Ilias Tasias.