È sempre più di attualità, purtroppo, l’appello pressante lanciato recentemente dall’associazione Quartiere di San Martino ed esercizi commerciali del quartiere, una realtà che ne vive le conseguenze sulla propria pelle: salviamo il centro storico dallo spopolamento e dalla spoliazione dei servizi.
La premessa entra nel vivo senza tanti giri di parole: “Una mancata programmazione, un significativo periodo di commissariamento inserito in un grave contesto economico nazionale e internazionale, stanno generando il venir meno di servizi, stanno limitando le aspettative, i progetti e la fiducia”.
Oltre a quelli sul futuro di parco Ranghiasci, una risorsa che per essere tale ha bisogno di attenzioni, il testo elenca “altri interrogativi più pragmatici”: “Per sentito dire, apprendiamo che gli ambulatori medici e la farmacia, insistenti a ridosso della piazza Giordano Bruno, punto nevralgico e vitale del quartiere, possano essere spostati nelle zone di espansione urbana”. Si tratta di servizi non solo importanti “per la salute dei singoli cittadini”, ma “fondamentali per il mantenimento del tessuto sociale”. Pur rispettando le “iniziative dei singoli imprenditori”, l’associazione sottolinea le preoccupazioni “per il venir meno della qualità della vita nel centro storico”, che rischia di trasformarsi in “dormitorio”, “privato della sua gente e del suo genius loci”.
A questo punto, dopo gli allarmi lanciati dalle associazioni di categoria, è “il momento che ognuno faccia la sua parte, e in tanti un passo indietro”. Quali? “Un calmiere temporaneo sugli affitti, gli imprenditori tornino a investire (con coraggio) nel centro storico”, tutti ne “utilizzino gli spazi nel rispetto delle regole”. Pressante l’invito ai futuri candidati a sindaco a “inserire nei loro programmi in maniera prioritaria questa problematica. Certe città dell’Umbria – ammonisce l’associazione – si sono spopolate per avere privilegiato i centri commerciali e le zone di espansione”.
In conclusione, un invito al “mantenimento dei servizi sanitari e farmaceutici nel quartiere di San Martino” dove “una piazza in centro piena di gente è molto meglio di una trafficata arteria periferica”.
A proposito: nel centro storico c’è un contenitore vuoto, l’ex ospedale di piazza 40 Martiri dove, ad esempio, di ambulatori medici se ne potrebbero ricavare in abbondanza in una zona nevralgica e servita da parcheggi, arrestando il lento degrado di un complesso che sconta miopia politica e mancanza di programmazione.