Gubbio. Le bellezze storico-artistiche all’interno della chiesa di Sant’Agostino

La chiesa di Sant’Agostino (1250) rappresenta la terminazione orientale della simbolica a croce di chiese i cui bracci costituiscono gli assi simmetrici della città medievale di Gubbio. Ad accogliere fedeli e visitatori è l’ampia ed unica navata culminante nell’arco trionfale, delimitata da quattordici altari laterali, alcuni dei quali di maggior culto e devozione.

L’altare di San Nicola (quinto di destra), modello per gli agostiniani di sintesi tra contemplazione e apostolato, ci mostra il dipinto raffigurante l’Apoteosi del Santo nell’atto di calpestare la triade diabulus, mundus et caro posti innanzi al globo terraqueo. Fanno da cornice i dodici quadretti con i miracoli compiuti. Girando il dipinto si scopre la nicchia che ospita la statua lignea del Santo.

Le cappelle

La sesta cappella è dedicata alla Madonna del Buon Consiglio. L’origine di questo titolo risale al santuario agostiniano di Genazzano (Rm) dove è molto venerato un affresco raffigurante la Madonna teneramente stretta al collo dal Figlio Gesù. Molti i devoti che si uniscono in questo abbraccio.

IN DIRETTA su Umbria Radio

Domenica 7 aprile alle ore 11.15 Umbria Radio trasmette in diretta la messa celebrata nella parrocchia di Sant’Agostino a Gubbio. Dalle ore 11 va in onda la trasmissione “Aspettando la Domenica fuori porta”.

 

Nella settima cappella, sotto al dipinto raffigurante la Madonna con il Bambino in trono tra i santi Agostino e Francesco (Nucci), vi sono le spoglie del beato Pietro da Gubbio, avvocato che si entusiasmò della vita dei frati tanto da voler sposare la Regola Agostiniana e porre la sua professione al servizio di Dio.

Nella quinta cappella di sinistra – in una pala o a olio su tela – la Madonna del Soccorso, invocazione mariana di grande influsso nell’Ordine, che scorrendo diventa l’altare della Madonna della Consolazione o della Cintura, raffigurata in una statua con la cintura in mano e dodici stelle come aureola. Secondo la tradizione, l’abito nero con la cintura di cuoio degli agostiniani era stato segnalato a santa Monica proprio dalla Vergine.

Gli affreschi

Venendo poi all’arco sopra l’altare maggiore e all’abside posto sopra al coro ligneo, si sviluppano nella loro magnificenza gli affreschi di Ottaviano Nelli (1430-1440): il Giudizio Universale e la vita di sant’Agostino.

Il primo è un’immagine di colori di figure in movimento di angeli, di dannati, di risorti, sotto il Dio giudice cinto di Gloria in aspetto grave e maestoso indicante la sorte spettante alle anime.

Le “Storie agostiniane” sono raffigurate negli affreschi della volta e dell’abside. Essi sono più di un racconto biografico e mettono in evidenza i valori, gli scopi, la Regola stessa dell’Ordine: “Il motivo principale per cui vi siete riuniti insieme è quello di vivere concordi nella casa, protesi verso Dio, nell’unità della mente e del cuore”.

Questo insegnamento rimane vivo nei secoli nella nostra città, custodito in questo edificio e soprattutto nei cuori dei fedeli.

Mauro Fiorini