Gualdo Tadino. Il 18 agosto si ripete la Via Crucis più lunga d’Europa

È giunta, ormai, alla sua tredicesima edizione la Via crucis più lunga d’Europa, dedicata a San Facondino, vescovo-eremita dell’antica diocesi di Tadino e protettore di quest’ultima, unita a quella di Nocera e di Sassoferrato fino al 1982, prima della sua aggregazione con Assisi.

La via Crucis, infatti, segue l’antico percorso detto “la via dei Santi” che conduceva gli antichi eremiti altomedievali dalla valle fino alla cima del monte Serrasanta, dove tuttora si trova l’eremo che ospitò anche san Francesco.

Nel 2007, in occasione dei festeggiamenti per il XIV centenario dell’elezione di San Facondino (che è, in realtà, vissuto tre secoli prima, nella prima metà del IV secolo), il percorso venne ripristinato, con la costruzione di 14 stazioni in legno, ceramica e alluminio: in tutto, quasi 7 km di ascesa, dai 479 m s.l.m. del sagrato della chiesa di San Facondino fino ai 1348 dell’eremo del Serrasanta, che ne fanno la via crucis (regolarmente effettuata) più lunga e con maggiore dislivello (quasi 900 metri) del nostro continente. 

Appuntamento, quest’anno, domenica 18 agosto, con partenza alle ore 7,15 da San Facondino (2 km a nord di Gualdo Tadino) ed arrivo previsto per le 11, con successiva celebrazione della messa domenicale all’interno della cappella dell’eremo, la più alta chiesa della provincia di Perugia. L’ora mattutina rende molto più sopportabile il caldo e piacevole il percorso, in gran parte attraverso i boschi.

Al termine, è previsto il pranzo presso la foresteria dell’eremo (prenotarsi allo 075.9140089). Il percorso, per quanto faticoso in alcuni tratti, è adatto a tutti, in quanto il ritmo è “da passeggiata” e ci sono, oltre che soste ad ogni stazione per le riflessioni e le preghiere, anche rifornimenti di cibo e bevande lungo il percorso, che interseca in più punti la normale strada provinciale.

È un modo per rivivere l’antico spirito degli eremiti, che raggiungevano l’ascesi anche grazie all’attività fisica in un ambiente in gran parte ancora selvaggio e incontaminato, godendo di incredibili panorami e rinfrescandosi all’ombra dei fitti boschi che si diradano lentamente salendo di quota.

Normalmente, alla via crucis partecipano un centinaio di persone, molte delle quali membri del CAI o appassionati di trekking, ma è auspicio della parrocchia di San Facondino, che organizza l’evento, che partecipino, oltre che i gualdesi, anche molti fedeli della diocesi che, magari, non hanno avuto modo di conoscere l’evento. 

Pierluigi Gioia