Nella sala “Cattedrale” delle celebri grotte del monte Cucco, “costruita da un ‘soffio’ che ha scavato queste pareti splendide con questo gotico naturale” (mons. Ceccobelli), per il sesto anno consecutivo è stata celebrata la festa di san Benedetto da Norcia, dal 1968 patrono degli speleologi.
La messa è stata officiata dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, dal vescovo di Gubbio Mario Ceccobelli, da don Mirko Orsini, presenti sindaci e amministratori della zona, guide speleologiche ed escursionisti.
“La natura – ha detto Bassetti nell’omelia -, con la sua straordinaria forza e le sue bellezze, ci rimanda sempre a qualcosa di più grande di noi, a qualcosa di immenso e di misterioso che sa dar vita e senso a tutte le cose”.
“Papa Francesco – ha aggiunto – comincia l’enciclica Laudato si’ proprio con l’Umbria e con il Cantico delle creature, e sono sicuro che quando la firmava pensava veramente ad Assisi, a Francesco e a noi. Il Santo Padre ci dice che la contemplazione del creato ci permette di scoprire attraverso ogni cosa qualche insegnamento che Dio ci vuole comunicare, perché per il credente contemplare il creato è anche ascoltare un messaggio, udire una voce paradossale e silenziosa”.
“Accanto alla Rivelazione propriamente detta – ha proseguito – contenuta nelle sacre Scritture, c’è quindi una manifestazione divina nello sfolgorare del sole e nel calare della notte, nella impressionante grandezza dei monti, dei dirupi, delle caverne e dei fiumi scroscianti. Confrontandosi con queste realtà, tante cose si ridimensionano nella nostra vita, perché queste sono più grandi di noi”.
“La liturgia in questa grotta – ha sottolineato ancora – non è dunque un fatto bizzarro. La storia ci ricorda che molti profeti e santi fecero l’esperimento del sacro proprio in grotta: san Francesco a La Verna, Mosè e il profeta Elia. Anche la più importante manifestazione di Dio che la storia ricordi è avvenuta proprio in una grotta: le viscere della terra videro per prime il Creatore e il Salvatore del mondo, e questo è un fatto commovente”.
“Il nostro confluire in questa grotta immensa del monte Cucco – ha concluso Bassetti – trova oggi la sua ragione nel ricordo di uno dei più grandi santi che la storia cristiana ricordi, Benedetto da Norcia, orgoglio e vanto della nostra terra umbra. Affascinato anch’egli dalla ricerca di Assoluto, abbandonò la normale vita quotidiana per dedicarsi solo alla lode di Dio, e lo fece inizialmente rifugiandosi nella solitudine di una grotta, sopra Subiaco”.