Che cos’è che ogni anno continua ad attrarre tanti giovani a prestare servizio nei vari Grest (Gruppi estivi) parrocchiali?
La testimonianza del parroco
“Secondo me loro non lo sanno, ma lo sentono che ‘Servire è regnare’” ci spiega don Fabrizio Crocioni, che quest’anno è al suo primo Grest nell’Unità pastorale 6, di cui è parroco dallo scorso autunno. “Un anno di cambiamenti – continua – in cui però il Grest è una costante dal 2006, da quando cioè ho iniziato a prendervi parte”.
Con circa 80 bambini e 60 animatori il Grest nell’Up 6, come in tante altre della diocesi perugina, riesce a raccogliere di anno in anno sempre tante presenze e a conquistare così sacerdoti, bambini e ragazzi.
“I giovani hanno questa caratteristica – ci dice ancora don Fabrizio-: quando fanno servizio fioriscono, danno il meglio di sé. Quando ci si sente utili per qualcuno si compensano anche quelle carenze che si possono accumulare nel corso dell’esistenza”.
Le parole degli animatori ‘veterani’
I giovani animatori sembrano essere d’accordo con le parole del parroco. Quando li incontriamo, al secondo giorno di Grest 2024, sono divisi in due gruppi: quelli più giovani che hanno completato la formazione annuale, stanno facendo giocare i bambini; quelli più grandi o che non hanno partecipato alla formazione in modo assiduo fanno parte invece del gruppo “Ultra Grest” e li troviamo affaccendati in tutti quei lavori del ‘dietro le quinte’, dalla pulizia della palestra all’allestimento dei materiali per le varie attività della giornata.
Tre di loro sono ormai dei “veterani”, perché partecipano al Grest da quando erano piccoli.
“Il Grest è felicità – raccontano – , è un posto dove si condivide tutto, la gioia dei bambini e la fatica di noi animatori. Da bambini non vedevamo l’ora di rivedere gli amici o l’animatore preferito ed era bello passare un’intera mattina a giocare fuori. Ora da animatori abbiamo più responsabilità ma è bello impegnarsi e creare legami che poi durano una vita. Molti dei nostri amici di oggi sono ancora quelli incontrati al Grest”.
Suor Fabiana, un’esperta in campo Grest
“L’idea del Grest è quella di dare responsabilità e far crescere bambini e ragazzi” sottolinea suor Fabiana Benedettini, francescana con un’esperienza quasi ventennale di Grest, prima a Cortona e ora a Perugia, dove presta servizio. Il Grest dell’Up 6 è quest’anno sotto la sua guida. “Siamo molto attenti nella formazione perché consapevoli della responsabilità grande che affidiamo a questi ragazzi: le vite dei bambini. Cerchiamo però di essere anche accoglienti e di valutare caso per caso i giovani che si propongono come volontari”.
“Il Grest – continua suor Fabiana – è un’occasione dove si fa esperienza di vita gratuita e di bellezza. L’amore che danno e ricevono i giovani animatori nel fare quello che fanno è difficile da sperimentare fuori, perché di solito si cerca sempre un ritorno personale. La gratuità li colpisce. Quest’anno poi stiamo cercando di approfondire ancora di più l’aspetto spirituale degli animatori, ad esempio abbiamo allestito una mini cappella all’interno delle salette dell’oratorio dove facciamo la preghiera del mattino e dove gli animatori possono sostare durante la giornata. Seminiamo, poi magari tutto questo nelle loro vite porterà frutto tra venti anni. Non possiamo saperlo, ma intanto continuiamo a scegliere di seminare”.
Per quanto riguarda le criticità suor Fabiana è sincera: “È vero, è difficile che il Grest porti poi ad un cammino di fede continuativo, ma dipende da come lo si mette a frutto poi durante l’anno”.
Altro aspetto che si può ancora migliorare, aggiunge, “è quello di una formazione ancor più completa dal punto di vista sanitario, per esempio, nella gestione delle emergenze. Va comunque ricordato che gli animatori sono circondati da adulti, come me, il parroco e i due seminaristi che ci aiutano. Tutti insieme stiamo facendo un grande lavoro”.
La giornata diocesana dei Grest
Anche quest’anno per la giornata diocesana dei Grest, mercoledì 19 giugno si sono dati appuntamento a Perugia, a pian di Massiano, almeno 1500 bambini accompagnati da circa 700 animatori, dei 36 oratori parrocchiali attivi in diocesi. Con loro i parroci, i vice parroci, i religiosi e le religiose, provenienti un po’ da tutte le 32 Unità pastorali della Diocesi.
Ad attenderli il vescovo Ivan Maffeis con don Riccardo Pascolini responsabile del Coordinamento diocesano oratori, e i rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo regionale.
(Valentina Russo)
Ma il Grest è una proposta di fede?
Quale che sia il luogo dell’incontro la gioranta diocesana dei Grest mostra il volto colorato e vociante, pieno di allegria e di vita dei ragazzi dei nostri paesi e dei nostri quartieri.
Ma in cosa consiste? È una proposta di fede? Cosa “resta” di questa esperienza nei piccoli ma anche negli animatori?
Ne parliamo con don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento oratori della diocesi di Perugia-Città della Pieve. E inizia da questa Giornata che, sottolinea don Riccardo, “lascia nel cuore di chi partecipa l’immagine di una Chiesa che si unisce intorno al Vescovo, la vivacità delle parrocchie nell’intrecciarsi di persone di diverse età coinvolte in modi diversi in questa esperienza”. “Gente di buona volontà che si mette in gioco”, con gli animatori che si preparano mesi prima per questo impegno che dura dalle 2 alle 4 settimane”.
Seguendo il sussidio “A Gonfie Vele!” (ispirato al tema dell’Odissea) proporranno giochi e personaggi ispirati alle avventure di Ulisse, “faranno fare ai bambini un percorso per diventare ‘eroi’ della propria vita che significa non arrendersi davanti agli ostacoli, tirare sempre fuori il buono e il bello che c’è in ogni circostanza di vita, ma tutto questo senza essere mai soli”. E il non essere soli è la chiave di questa proposta che, spiega don Riccardo, è una “esperienza di prossimità e di sostegno alle famiglie e ai ragazzi”.
In un tempo “vuoto”, l’estate, i ragazzi vivono un’esperienza che “riempie la vita e le giornate di relazioni significative”. Ma dove sta la proposta di fede?
“Non c’è una catechesi esplicita” spiega don Riccardo. “L’evangelizzazione sta nel fatto che c’è una Chiesa che sta accanto ai giovani, ci sono adulti che vivono questa esperienza con la loro vita e la loro fede. E questa prossimità è testimonianza, è evangelizzazione”.
(Maria Rita Valli)