Grande festa lunedì 22 maggio a Cascia per la solennità di santa Rita. Alla presenza di numerosi pellegrini si è tenuta la celebrazione presieduta dal cardinale Giovanni Layolo, presidente emerito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, sul sagrato della chiesa dedicata alla santa. A concelebrare la messa sono stati l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, e padre
Bernardino Pinciaroli, rettore della basilica. Erano presenti anche numerose autorità civili, fra cui il sindaco Gino Emili, la vicepresidente della Camera, Marina Sereni, la presidente della Regione, Catiuscia Marini, e la presidente d
el Consiglio regionale, Donatella Porzi.
In occasione della celebrazione il Papa ha inviato un messaggio alla madre priora del monastero Maria Rosa Bernardinis “Non è facile che questo mondo comprenda la vostra speciale vocazione e la vostra missione nascosta eppure ne ha immensamente bisogno – ha scritto il Pontefice -, ma come il marinaio in alto mare ha bisogno del faro che indichi la rotta, così il mondo ne ha di voi”. “Ringrazio per la donazione riservata ai fratelli più poveri – prosegue nella missiva il Papa – che sono gli amici privilegiati del Signore e che un giorno ci apriranno le porte del Paradiso. È tanto bello poter diventare una carezza di Dio per quanti vivono nel bisogno. Desidero pertanto esprimere gratitudine a codesta comunità monastica per i doni ricevuti e, particolarmente, per la preghiera a sostegno della Chiesa e del mio Ministero”.
“Fra i nostri celesti amici, i Santi, in un posto molto distinto si trova la nostra cara santa Rita. Essa ci accompagna con discrezione e generosità nelle necessità piccole e grandi della nostra vita. Che amica meravigliosa il Signore ci ha dato!”: queste le parole del parole del card. Layolo nel corso del pontificale. Ha sottolineato la caratteristica di Rita di essere donna di pace e “oggi – ha detto – abbiamo bisogno che ci ottenga questo grande dono: pace nelle nostre famiglie sempre più minacciate nella loro unità interna; ma anche tra le nostre famiglie, così sovente separate da opposti interessi e da vane ambizioni; pace nella nostra amata Patria, l’Italia, e in tutta l’Europa”.
La mattinata si è conclusa con la supplica a santa Rita, la preghiera raccolta del Cardinale dinanzi al corpo della Santa e l’incontro dello stesso con le monache agostiniane al di là della grata della clausura. Layolo ha firmato il registro delle presenze “illustri” al monastero, ha salutato una ad una le monache alle quali ha detto: “Oltre a pregare per il Papa e il vostro vescovo Renato, ricordatevi anche di me”.