L’anno 2015, da poco iniziato, è stato dedicato da Papa Francesco alla vita consacrata. Per vivere tale evento ecclesiale, la Congregazione vaticana per gli istituti di vita consacrata ha pubblicato due lettere circolari, la prima intitolata “Rallegratevi” e la seconda “Scrutate”. Entrambi ci portano a cogliere e riappropriarci di ciò che è essenziale nella nostra vita di donne consacrate, di ciò che va messo al primo posto: “Li chiamò perché stessero con lui” (Mc 3,14). Il card. Martini commentava il versetto in questo modo: “I discepoli non sono con lui [Gesù] perché debbono essere istruiti e poi mandati a ripetere, ma perché lo conoscano intimamente in una comunione di vita, e poi lo testimonino”. Cogliendo l’opportunità dell’Anno della vita consacrata, vogliamo mettere in evidenza un organismo, suscitato dallo Spirito santo, che favorisce ed esprime esigenze di comunione tra gli istituti femminili – nel rispetto e nella valorizzazione delle specificità dei vari carismi – e promuove un dinamico inserimento della vita consacrata nella Chiesa.
Questo organismo nel nostro Paese si chiama Usmi: Unione superiore maggiori d’Italia (in altri Paesi e Continenti prende altri nomi). La vita consacrata al femminile nel mondo è molto diffusa. Gli ultimi dati forniti dalla Congregazione vaticana indicano circa 1.500 Ordini o istituti religiosi femminili di riconoscimento pontificio. Le consacrate appartenenti agli istituti riconosciuti dal Vaticano sono attualmente 545.000 nel mondo. Inoltre vi sono nel mondo 3.318 monasteri di clausura, con circa 46.000 claustrali. Questi dati non comprendono gli istituti femminili di riconoscimento diocesano.
L’Usmi in Italia, attraverso la sua struttura e organizzazione – a volte forse un po’ complessa, ma sempre attenta e presente mediante un’azione capillare – si prefigge di raggiungere tutte le realtà religiose presenti nella Chiesa, favorendo così una autentica comunione tra gli istituti religiosi. Tale organismo cura e promuove momenti di incontro e di confronto, di crescita e di preghiera tra le religiose, ma anche con i religiosi, aprendosi all’intero popolo di Dio. A livello nazionale, l’Usmi ogni anno promuove iniziative di formazione a tutti i livelli e nei diversi ambiti su temi propri della vita consacrata apostolica, favorendo percorsi comuni di approfondimento. Inoltre, mantiene il collegamento con gli analoghi uffici regionali dell’Usmi e con i corrispondenti uffici della Cei e della Cism. L’Usmi è presente anche nella nostra regione umbra. È articolato seguendo lo Statuto che lo regge: la presidente e il suo Consiglio; le segreterie diocesane con i loro Consigli, organismi questi che, in spirito di comunione, svolgono un prezioso servizio alla Chiesa diocesana e locale.
Quest’anno è stato rinnovato il Consiglio regionale, che attualmente è così composto: presidente suor Maria Elvira González (Ancelle dell’Amore Misericordioso), vice presidente suor Andreilla Fioravanzo (suore della Sacra Famiglia di Spoleto), consigliera suor Paola Resta (suore Cappuccine di madre Rubatto), economa suor Silvana Moro (Francescane Alcantarine), segretaria Gabriela David (Eampat delle suore Ancelle dell’Amore Misericordioso). Alcune notizie: lo scorso 23 ottobre si è tenuto presso l’abbazia di Santa Croce a Sassovivo (Foligno) l’incontro annuale della Commissione Ceu per la vita consacrata insieme ai segretari e segretarie Cism e Usmi delle diocesi umbre. La giornata è stata coordinata da mons. Domenico Cancian fam, vescovo di Città di Castello e delegato regionale per la vita consacrata. Tale incontro è stato una bella occasione per conoscere meglio i nuovi membri, per condividere la fraternità, per coordinare la nostra presenza e la nostra missione nelle Chiese dell’Umbria, tenendo conto degli orientamenti dei nostri Pastori. In occasione dell’Anno della vita consacrata, ogni diocesi sta programmando incontri di fraternità, di formazione e di preghiera per riscoprire il dono della vita consacrata, “con il desiderio e l’intento di osare decisioni evangeliche con frutti di rinascita, fecondi nella gioia” (cfr. Rallegratevi L. C.).