Giustizia troppo lenta. Il Procuratore indica i rimedi

Proteste anche a Perugia per l'inaugurazione dell'Anno giudiziario

Anche in Umbria si è celebrata l’inaugurazione dell’Anno giudiziario, sabato scorso. Toni pacati nella relazione del Procuratore generale della Repubblica Raffaele Numeroso che ha indicato ripetutamente l’esigenza di adeguare l’organico dei magistrati, insufficienti anche per l’aumentato carico di lavoro proveniente da Roma.Sono processi impegnativi come quello per l’omicidio Pecorelli, che riprenderà il 13 maggio nell’aula bunker di Capanne; il furto all’interno del palazzo di Giustizia di Roma e quello riguardante i fondi neri della Montedison. Nonostante gli sforzi resta “irrisolto” il problema della durata dei processi: nel settore civile la durata media dei procedimenti, in primo grado, è di circa cinque anni, quattro in Corte di appello. Numeroso ha indicato i rimedi: rivedere le regole processuali, potenziare l’organizzazione giudiziaria, adeguare l’edilizia giudiziaria, estendere l’informatizzazione, rinforzare gli organici del personale amministrativo e di quello giudiziario. Anche nell’aula delle udienze di Perugia si è registrata la protesta delle “toghe nere” dell’Anm, ed in seguito il senatore Ronconi ha definito “assai deludente” la relazione del Procuratore per non aver fatto cenno alle inchieste sulla ricostruzione. “Si discute ogni giorno del problema Giustizia, nel nostro paese – ha detto – in questa sede posso soltanto segnalare che il momento storico impone di procedere verso l’armonizzazione dei sistemi giuridici europei”. Ed ha sottolineato che “l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, l’obbligatorietà dell’azione penale, secondo i principi consacrati negli artt. 3, 104 e 112 della Costituzione costituiscono, allo stato, sicuri punti di riferimento per il legislatore ordinario, nel necessario cammino delle riforme ordinamentali e processuali, in vista della unificazione politica del Continente”. La situazione “ordinaria”, quella dei reati consumati in regione (i dati vanno dal primo luglio 2000 al trenta giugno 2001) registra un aumento di omicidi (da 8 a 18), rapine d estorsioni. Ha dato buoni risultati invece l’attività antidroga: agli stupefacenti sono legati 1.282 reati, il dato più basso degli ultimi cinque anni. Aumentano, invece, i furti e sono raddoppiati i reati d’usura. Triplicati i reati in materia di prostituzione: da 31 a 90, frutto dell’azione di contrasto di polizia e carabinieri che ha consentito anche di accertare che il “losco traffico viene gestito quasi totalmente da gruppi criminali stranieri, in prevalenza da nuclei serbi-croati-bosniaci-macedoni e da sodalizi albanesi, in danno di giovani donne dell’Est europeo ed anche dal centro Africa. Normalmente – ha aggiunto Numeroso – concorrono sfruttamento della prostituzione e immigrazione clandestina”. Reati in aumento in materia di violenze sessuali che passano da 88 a 103. Sono cresciuti anche gli omicidi colposi per incidenti stradali e per violazione delle norme di prevenzione sul lavoro. Non ci sono novità nei reati contro l’ambiente, 111 contro i precedenti 131, stabile, infine, il quadro dei reati in materia di edilizia e urbanistica: 957 violazioni accertate a fronte delle 946 del precedente periodo.L’andamento della Giustizia penale registra un “lavoro eccellente” dei magistrati che ha consentito di migliorare la situazione dei procedimenti pendenti, ma la situazione è “allarmante” per gli uffici dei giudici delle indagini e dell’udienza preliminare con un numero dei procedimenti più che raddoppiato giacché risultano pendenti 10711 procedimenti con autori identificati al 30 giugno 2001, “nonostante l’imponente lavoro egregiamente svolto”. Buone notizie, e fatti, le ha portate la riforma del giudice unico (pendenza ridotta a 1564 processi per i tribunali a composizione monocratica) ma anche i tribunali in composizione collegiale hanno ridotto la pendenza a 432 processi. Sono diminuiti i processi penali anche in Corte di appello la cui pendenza è scesa da 2374 a 2110 procedimenti. Lavoro in aumento anche sul fronte della giustizia civile: da 15.600 a 16.700 procedimenti a cognizione ordinaria presso i tribunali. Aumentano i divorzi da 307 a 328; aumentano lievemente le controversie di lavoro, ma diminuiscono quelle in materia di previdenza e di assistenza. Presso il Tribunale per i minorenni, che ha competenza per tutta l’Umbria vi sono 601 procedimenti penali rispetto ai 557 dell’anno precedente. Si tratta prevalentemente di furti di denaro e gioielli commessi da nomadi in appartamenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni colpose e volontarie, danneggiamenti. Sempre più grave è il fenomeno dei minori extracomunitari, privi di qualsiasi documento di identificazione, dediti all’accattonaggio ovvero a manovalanza nei furti o nello spaccio di droga. “Si attende ancora, ha commentato Numeroso, l’istituzione e il funzionamento dei centri di permanenza temporanea ed assistenza” dove i minori possano vivere in vista di un reinserimento o anche di un rimpatrio assistito. Bilancio positivo anche per il Tribunale di sorveglianza che ha giurisdizione sulle case circondariali di Perugia e Terni e sulle case di reclusione di Orvieto e di Spoleto, nella quale risultano reclusi oltre 80 detenuti sottoposti al regime dell’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario.

AUTORE: MariaRita Valli