Anche a Perugia, come nelle piazze delle altre diocesi umbre, si è svolta il 21 settembre la “notte di evangelizzazione” sul tema “Fede, perdono e riconciliazione”, in preparazione delle celebrazioni del 4 ottobre in Assisi con Papa Francesco e con l’omaggio della Regione Umbria dell’olio per la lampada votiva sulla tomba del Patrono d’Italia.
Da piazza San Francesco al Prato a piazza IV Novembre, e poi nella cattedrale di San Lorenzo per l’adorazione eucaristica fino alle ore 2 di domenica 22 settembre, numerosi fedeli, in particolare giovani e famiglie ma anche sacerdoti, religiosi e religiose hanno partecipato all’evento.
Il vicario generale mons. Paolo Giulietti con suor Roberta Vinerba, francescana diocesana, hanno guidato tutta la serata, trasmessa in diretta da Umbria Radio. Ai canti guidati dal Coro giovanile diocesano si sono alternate le testimonianze su san Francesco portate dai francescani fra Massimo Vedova, Conventuale, e fra Paolo Zampollini, Minore, nei due luoghi della città fortemente legati al francescanesimo.
Lo ha ricordato l’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti nel saluto che ha dato inizio alla “notte di evangelizzazione” sul sagrato della chiesa di San Bernardino in piazza San Francesco al Prato: “Qui c’è la tomba di sant’Egidio, uno dei fratelli e dei discepoli prediletti di san Francesco, un contadino semplice che il francescanesimo l’aveva assorbito fin nelle ossa. Poi raggiungeremo piazza IV Novembre e la cattedrale, dove c’è il pulpito di san Bernardino, un altro francescano autentico. E di Francesco questa sera noi vorremmo imitare la preghiera, la sua gioia e il suo canto, perché Francesco è l’uomo del canto, e tutta la sua vita è stata un canto anche nei momenti difficili e di sofferenza, perché canta chi è innamorato, chi ama. Francesco è il Vangelo vivente, è l’uomo della pace, della povertà, ma è soprattutto un innamorato di Cristo”.
Lungo via dei Priori si è snodata la fiaccolata, fino a piazza IV Novembre fino al palco sul quale si sono alternati canti e testimonianze a più voci, tra cui quella dell’Arcivescovo. Rivolgendosi ai giovani e alle famiglie che gremivano piazza IV Novembre, ha augurato loro “di poter essere innamorati del Signore come lo fu Francesco”.
Altre parole di esortazione e di incoraggiamento per i fedeli, l’Arcivescovo le ha pronunciate in San Lorenzo: “Andate e proclamate il Vangelo! È il mandato che Gesù ci ha affidato mentre saliva al Cielo. Ora tocca a tutti noi impegnarci: dovunque c’è bisogno di Cristo, noi dobbiamo portare il Vangelo. Il Signore ci ha affidato questa missione e vuole che il Vangelo si diffonda per mezzo nostro. Questo è il momento di una decisione forte e generosa. È il momento di liberarci dai timori, perché è la paura che ci imbriglia. È il momento di donare con amore fino alla fine”.
Poi, rivolgendosi in particolare ai giovani, mons. Bassetti ha detto: “Andate, tocca a voi! Ma attenzione, guai a essere ‘cembali tintinnanti’ o soltanto ‘casse di risonanza’, perché il Vangelo va incarnato nella vita. Il Vangelo è esigente, ma tocca a noi proclamarlo. È l’ora: o adesso o mai più, per questa generazione che sta dinanzi a me. Quello di questa sera è un evento di grazia. È l’ora della conversione! Rinnoviamoci nella mente e nel cuore. Soltanto uomini e donne nuovi in Cristo faranno nuovo il mondo, altrimenti è inutile che stiamo a lamentarci che il mondo va male. Se manca amore, porta amore e finirai per trovare l’amore. È finito il tempo dei cristiani soltanto di nome, non perché lo dice il vescovo questa sera, ma perché l’ha detto con forza Gesù: ‘Voi siete i miei testimoni’”.
“Abbiamo avuto – ha concluso – la grande grazia di essere dei cristiani, siamo tutti dei graziati. Perciò la nostra vita non può essere piatta, mediocre, e non potrà mai essere una vita da falliti. Gesù ci ha detto: ‘Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura’. Questa è una missione bellissima, stupenda, affascinante, che può davvero trasformare la nostra vita”.