Chi sono i giovani? Cosa pensano? Cosa si nasconde dietro le loro provocazioni, le loro debolezze, ma anche la sorprendente capacità di amare e di impegnarsi nel volontariato e nel servizio sociale? Cosa pensano del lavoro? Quali le speranze, i sogni, i desideri? Alcune risposte a queste domande le troviamo dai dati di una complessa attività di ascolto dei ragazzi del territorio, promossa dal progetto Policoro della diocesi di Assisi. L’ascolto dei ragazzi è iniziato con la compilazione di un questionario anonimo. Ben 180 studenti si sono descritti offrendo la visione di sé, del lavoro, della realtà e del futuro. Da una prima lettura dei dati curati da Sandro Elisei, a cui seguirà una pubblicazione, risulta che i ragazzi, anche se credono fortemente nella famiglia 81,7% e nell’amicizia il 66,6%, sembra che abbiano una scarsa conoscenza del territorio e una scarsa partecipazione alla vita della società. Il 62,2% dei ragazzi non conosce il centro per l’impiego, il 66,7% non conosce lo sportello informa giovani, il 76,6% non fa parte di un’associazione e, solo il 15,6% svolge attività di volontariato. Il 5,6% dei ragazzi giudica importante l’impegno politico mentre, per il 45% di loro la religione ha poca importanza. I ragazzi inquadrano il lavoro come uno degli aspetti più importanti della vita. Alla domanda: “Saresti disposto a cambiare lavoro?” alcuni rispondono solo se necessario, ma la maggior parte si dichiara disponibile al cambiamento per sperimentare lavori diversi. I ragazzi confermano la loro piena flessibilità al lavoro, ma come scelta personale per realizzare la propria persona e non come necessità. Sono ragazzi pronti a trasferirsi anche all’estero. Il 68,3% dei giovani intervistati preferisce il lavoro autonomo a quello subordinato. Alla domanda: “Per trovare lavoro a chi pensi di affidarti?” la stragrande maggioranza di loro risponde “alle proprie capacità” e, “ai propri studi”; solo il 10% pensa di affidarsi alle raccomandazioni. Di grande interesse sono le domande aperte che i ragazzi hanno formulato alle istituzioni: scuola, Chiesa, Comune. Dalle loro considerazioni si evince che i giovani hanno bisogno di spazi e occasioni per incontrarsi, per creare qualcosa di comune. Dai dati della ricerca emerge una realtà semplice ma, allo stesso tempo, disarmante: i ragazzi reclamano la volontà di stare insieme. Sulla base dell’indagine effettuata, il progetto Policoro di Assisi propone a tutte le istituzioni il progetto “So-stare insieme”: saper stare insieme, ma anche fermarsi insieme. È importante concludere con le parole di don Mario Operti, ideatore del progetto Policoro: “Dobbiamo saper cogliere il nuovo che c’è all’orizzonte”.
Giovani, lavoro e società
Diocesi. I risultati del questionario distribuito nell’ambito del progetto Policoro
AUTORE:
Marta Ginettelli