mercoledì, 22 Gennaio 2025
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Giovani in missione

Sette delle otto Caritas diocesane umbre (eccetto quella di Città di Castello, impegnata nel periodo estivo in altri fronti di intervento, formazione e sensibilizzazione), pur nella diversità delle esperienze offerte, propongono ai giovani campi estivi di lavoro promossi dalle Caritas diocesane umbre in regione e all’estero, in tre continenti (Europa, Africa, America Latina). Fa parte di un progetto comune delle Caritas dell’Umbria il campo di lavoro realizzato in Kosovo, a Radulac. I volontari sono attivi dal 1999 in particolare nell’accoglienza di bambini senza genitori e nel sostegno diretto a famiglie bisognose. I volontari vivono la quotidianità della gente del luogo aiutandola nel processo di ricostruzione affettiva oltre che materiale di una comunità lacerata dalla guerra.

 

 

Perugia- Città della Pieve

La Caritas perugina propone un soggiorno a Radulac e offre tre opportunità di campi estivi presso il “Villaggio Santa Caterina”, a Solfagnano di Perugia, l’opera segno rivolta all’accoglienza di anziani, la “Casa San Fatucchio”, a Castiglione del Lago, rivolta all’accoglienza di giovani in difficoltà, la “Casa Germoglio meraviglioso”, a Foligno, per l’accoglienza di persone disagiate, emarginate e malate.

Assisi – Nocera – Gualdo

“Esperienze missionarie aperte ai giovani”. Così descrive i campi estivi Giocondo Leonardi, direttore della Caritas di Assisi e delegato regionale Caritas Umbria. Due i progetti offerti ai volontari: in Kosovo, presso il campo di Radulac; a Kasumo, in Tanzania (11 luglio – 8 agosto).

Gubbio

Unendosi all’attività della delegazione regionale, anche Gubbio offre la possibilità di vivere un’esperienza estiva a Radulac, in Kosovo.

Foligno

La Caritas diocesana ha predisposto un campo di lavoro missionario in Tanzania (28 luglio-17 agosto), al quale partecipano sei persone di Foligno, dove per tre settimane li attende la visita e il lavoro alla parrocchia di Kisanga. Per chi non può allontanarsi campo di lavoro a Foligno con servizio alla mensa Caritas (31 luglio -7 agosto) e campo di lavoro a Rasiglia (Pg) (4-7 settembre).

Orvieto – Todi

Tre i progetti della Caritas diocesana: dal 20 al 31 agosto il campo estivo nel nord dell’Albania, ai confini con il Kosovo dove dal 1994 la Caritas diocesana è presente con missioni popolari. I giovani saranno occupati nel coinvolgimento dei ragazzi del luogo sul piano pastorale; gli adulti si occuperanno di lavoro manuale e della gestione di un asilo. Dal 3 all’11 luglio campo presso la casa di accoglienza per anziani di Todi. In data da definire servizio anche presso la “Casa Germoglio meraviglioso” di Foligno.

Spoleto – Norcia

Brasile e Romania sono le mete missionarie dell’estate 2005 proposte dalla Caritas diocesana. Don Franco Albanesi, per trenta anni missionario in Brasile, insieme con quattro ragazze, partirà il 31 luglio e farà ritorno il 31 agosto. Nella missione di Porto Velho, dove operano due sacerdoti diocesani, don Fabrizio Maniezzo e don Luigi Runci, e una comunità di suore della Sacra Famiglia di Spoleto, la comitiva svolgerà un servizio sociale per i bambini nel centro “Madre Teresa di Calcutta”. La missione in Romania, cui parteciperanno quindici giovani, si svolgerà dal 1’al 15 agosto e sarà guidata da don Vito Stramaccia, direttore della Caritas diocesana, i volontari cureranno l’animazione dei bambini e svolgeranno lavori manuali secondo le necessità. Terni – Narni – AmeliaDal 12 al 23 luglio una decina di volontari aprono l’attività estiva dei campi di lavoro in Albania della Caritas diocesana, che si concluderanno con l’ultimo turno dal 1’al 9 settembre. Ad attenderli il lavoro di rifinitura e adeguamento degli impianti che segna l’ultima fase del progetto della ristrutturazione dell’ex caserma di Zeiman, nella diocesi di Lezhe nel nord dell’Albania, destinata ad ospitare un centro di formazione per i giovani e che sarà inaugurato in autunno. I gruppi si alterneranno durante l’estate, guidati da un sacerdote diverso per ogni turno, e svolgeranno anche attività di animazione e formazione con la popolazione locale e con coloro che poi si occuperanno direttamente della gestione del centro professionale.

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