Il consumo di droghe in Umbria continua a mantenersi su livelli preoccupanti, soprattutto tra i giovani, sempre più vittime di dipendenze. A dirlo sono i dati riportati, alcuni giorni fa, da Marcello Catanelli (direzione Salute della Regione), Angela Bravi (sezione Salute mentale e dipendenze) e Fabrizio Ricci dell’associazione Libera, nel corso di un’audizione in Regione convocata dalla Commissione d’inchiesta su criminalità organizzata e tossicodipendenze.
Il primo dato emerso è relativo alle morti per overdose: 24 nel corso del 2012 (18 a Perugia, 6 a Terni), con una tendenza alla stabilizzazione nel tempo (26 nel 2011 e 24 nel 2010) e sul territorio (la provincia di Terni ha lo stesso tasso di mortalità di quella di Perugia, avendo meno decessi ma anche un numero inferiore di abitanti). Molte di più le tragedie fortunatamente solo sfiorate grazie all’intervento del 118, che nel 2012 ha effettuato 167 interventi, salvando la vita a decine di persone.
Le vittime di overdose hanno prevalentemente tra i 30-40 anni e, sempre più, sono immigrati: uno su quattro (6 casi) nel 2012. La droga più letale resta ancora l’eroina, spesso miscelata con altre sostanze. “L’offerta – sottolineano i referenti della Regione – è molto aumentata e si caratterizza ora per spacciatori che spesso sono anche consumatori, cosa che li rende privi di controllo e senza alcuna regola, anche per il mondo del crimine. La situazione non è disperata, ma non va sottovalutata. I servizi pubblici che assistono i consumatori sono sottoposti ad uno stress enorme e dispongono di risorse insufficienti”.
I dati più allarmanti riguardano però i giovani. “Grazie al lavoro del Cnr di Pisa (indagine Espad Italia) – continuano i dirigenti – abbiamo ottenuto uno studio sulla diffusione in Umbria di sostanze psicoattive illegali e legali e del gioco d’azzardo patologico tra i giovani in età compresa tra i 15 e i 19 anni. Ne emerge un quadro preoccupante, che pone l’Umbria a livelli di allarme nazionale, con una tendenza al consumo di sostanze molto forte tra i giovani, sempre leggermente al di sopra della media nazionale, sia per le sostanze stupefacenti, che per fenomeno del binge drinking, cioè quella modalità compulsiva di bere più sostanze alcoliche in breve tempo, con effetti che portano all’ebbrezza immediata e alla perdita di controllo”.
L’Umbria, inoltre, registra negli undici Sert (Servizi per le tossicodipendenze) del territorio un tasso di utenze più alto rispetto alla media italiana: nel 2010 tale tasso è arrivato a 6,1 utenti ogni 1.000 abitanti di 14-64 anni, mentre in Italia è di 4,4 su 1.000. Gli utenti dei Sert in Umbria sono passati dai 2.085 del 1994 ai 3.555 del 2010.