Giornata mondiale del malato, il messaggio della Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

Suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia e presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, scrive un messaggio in occasione della XXX Giornata mondiale del malato che si celebra l’11 febbraio.

“Quest’anno desideriamo aggiungere alla preghiera -dice la religiosa- in cui sempre ricordiamo i malati e i loro cari, una promessa, quella di impegnarci per rendere presto realtà qui a Cascia la Casa di Santa Rita. Un luogo nel quale accoglieremo gratuitamente le famiglie di coloro che sono ricoverati all’ospedale cittadino, che è un centro di riabilitazione noto in tutta Italia e cura malati da tante regioni, che però spesso si trovano soli per molto tempo. A loro va il nostro pensiero e, anche se saremo una piccola goccia nel cuore di un Paese dove tanti soffrono per la malattia e perché non hanno accanto nessuno che può sostenerli, ci piace pensare che i grandi cambiamenti nascono sempre da un primo passo in avanti. Tutti potete aiutarci a compierlo, per i malati e loro famiglie”.

Un appello, con cui la madre priora in occasione della Giornata mondiale del malato invita i fedeli a proseguire la raccolta fondi a favore della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, lanciata dallo scorso Natale attraverso la quale l’obiettivo è di raggiungere centotrenta mila euro, per iniziare i lavori e aprire la Casa di Santa Rita, un appartamento nell’ala nord al secondo piano dell’Ospedale di Cascia. Tanti hanno già risposto all’appello per La Casa di Santa Rita, attraverso il sito.

“Quando una persona si ammala -continua l’agostiniana- la vita della sua famiglia e di tutti coloro che le sono intorno, viene devastata, inesorabilmente. Tanti, ce lo raccontano ogni giorno. Come Gina dalla Sicilia che, dopo anni di sacrifici, vive col rimpianto di non aver avuto le possibilità di far curare sua figlia Maria, affetta da una malattia genetica, in un centro all’avanguardia. Oggi partirebbe subito per la riabilitazione di Cascia, che vede come un’opportunità di migliorare la vita di sua figlia, con la sicurezza di avere una casa sicura e accogliente ad attendere anche lei.

E poi ci sono le voci dei malati per loro la famiglia è una possibilità in più, una medicina buona, una ricarica di coraggio per affrontare un’altra giornata, tenere lontano la paura e avvicinare la felicità. La malattia spesso toglie tutto il resto ai malati -conclude suor Maria Rosa Bernardinis-  perciò chiediamo aiuto per fare in modo, con la Casa di Santa Rita, che nessun male porti via l’amore, essenziale alla vita”.