Si celebra anche in Umbria il 5 ottobre la Giornata mondiale Alzheimer. Una malattia che, soprattutto in una regione in cui l’età media è assai elevata, incide pesantemente. Non solo per i disagi che provoca nella persona malata, ma anche nelle sue cerchie familiari, e a cascata nella compagine sociale. La media delle persone colpite sul territorio nazionale si aggira tra il 5 e il 10% della popolazione ultra-65enne, il che significa che in Umbria il fenomeno tocca forse 800 persone. Oltre all’assistenza prestata dall’associazione Amata, vi sono ormai in varie località dei “centri diurni” presso le Asl, oltre a “residenze” specifiche. In generale, però, molte famiglie devono fare fronte da sole alla situazione. A Perugia i vari aspetti del problema verranno affrontati dal convegno che si terrà il 5 ottobre in sala dei Notari. Abbiamo intervistato la prof.ssa Patrizia Mecocci, direttore dell’Istituto e della Scuola di specializzazione in geriatria dell’Università di Perugia.
Ci sono in vista nuove cure per la demenza? Si può guarire?
“Attualmente sono in corso numerosi protocolli di studio con nuovi farmaci per la malattia di Alzheimer, in cui la Geriatria è coinvolta come centro clinico. Ci auguriamo che i risultati di questi studi possano dare nuove speranze alla terapia farmacologica. Purtroppo, per ora non ci sono terapie che guariscano dalla malattia, ma ci si aspetta che un trattamento iniziato nelle fasi precoci possa aver maggiore efficacia. È quindi di fondamentale importanza l’utilizzo in modo appropriato dei farmaci attualmente in commercio, spesso non prescritti ai soggetti più anziani, nella convinzione che ogni terapia sia inutile nei ‘grandi vecchi’, che invece sono quelli che rispondono meglio a questo tipo di terapia”.
Cosa significa “prendersi cura” di un malato con demenza?
“Significa farsi carico di una persona e della sua famiglia da parte di tutte le figure professionali (medici di medicina generale, medici specialisti, infermieri, assistenti alla persona, assistenti sociali, psicologi, ecc.), in collaborazione con gli enti preposti e delle associazioni di volontariato”.
Perché questo convegno?
“Per un incontro e uno scambio di idee tra operatori sanitari, soggetti politici, malati, familiari e volontari, che permetta di individuare le maggiori criticità nella cura e nell’assistenza, e trovare soluzioni appropriate ed efficaci anche in questo tempo di crisi”.
IL PROGRAMMA
Per la Giornata mondiale Alzhiemer, 5 ottobre, questo il programma del convegno “La cura della persona con demenza” che si terrà in sala dei Notari a Perugia (iscrizione gratuita; rivolgersi alla Segreteria organizzativa, tel. 075 5722232). Ore 9 saluto delle autorità – Ore 9.15 lettura sul “Modello della cura delle malattie croniche” – Ore 10 “La terapia non farmacologica nelle demenze” (Stefano Federici) – Ore 10.30 “La cura della persona con demenza: dai farmaci alle proposte del territorio” (Patrizia Mecocci) – Ore 11.15 “Problematiche sociali” (Ketty Vaccaro) – Ore 11.45 “Il medico di Medicina generale e la cura della persona con demenza” (Adelaide Susta) – Ore 12.15 “La politica socio-sanitaria” (Emilio Duca)