È attivo già da qualche tempo, ma sarà presentato ufficialmente ed entrerà a pieno regime martedì 11 febbraio, giorno in cui la Chiesa celebra la festa liturgica della Beata Vergine di Lourdes e la Giornata mondiale del malato. Si tratta dell’ “Ambulatorio della solidarietà” con sede presso la casa di cura “Clinica Lami” di Perugia, per pazienti indigenti, coloro che non hanno la possibilità economica di pagarsi una visita specialistica o degli accertamenti clinici e per tale motivo non si curano o spesso fanno richiesta alla Caritas.
Il progetto è infatti promosso da Caritas diocesana, dall’Ufficio diocesano per la pastorale della salute e dalla sezione perugina dell’Associazione medici cattolici italiana (Amci) in collaborazione con la clinica Lami.
Le cure non sono offerte dallo Stato?
Come mai c’è bisogno di un ambulatorio come questo dal momento che in Italia il Servizio sanitario nazionale è improntato proprio sul garantire assistenza a tutti i cittadini? Lo abbiamo chiesto al presidente di Amci Perugia Marco Dottorini. “I costi per la salute variano in base al reddito.
Nella nostra regione siamo divisi in fasce di reddito e la fascia “R1” comprende le persone che hanno un reddito da 0 a 36.000 euro lordi annui. Coloro che si avvicinano più a zero che a 36.000 non possono permettersi di pagare esami o visite mediche specialistiche” spiega Dottorini.
Esami, analisi e visite specialistiche richiedono infatti sempre un costo per la prestazione. “Quello che chiamiamo ‘ticket’ – specifica Dottorini – è la maggiorazione sul costo di base della prestazione che varia a seconda della fascia di reddito. Ma ciò non toglie che ci sia comunque un costo di base invariabile che molti non possono permettersi”.
Quante sono le persone che non possono pagarsi le cure
In tutta l’Umbria, spiegano i promotori dell’Ambulatorio della solidarietà, le persone con un reddito talmente basso da non potersi permettere le cure sono circa 200.000, 70.000 solo nel perugino. “Le segnalazioni di questo problema ci sono arrivate sia dalla Caritas che dai medici di base, i quali prescrivono esami o visite che alcuni pazienti poi non fanno proprio perchè non possono pagare” ha aggiunto Dottorini.
Come funziona l’ambulatorio
L’Ambulatorio è aperto nei locali messi a disposizione dalla clinica Lami, ogni sabato. Qualora le persone accolte, oltre alla visita specialistica, avessero bisogno anche di fare analisi o esami, potranno farle sempre alla Lami gratuitamente e il costo sarà poi coperto dalla Diocesi di Perugia-Città della Pieve. I pazienti accedono all’Ambulatorio su segnalazione dei medici di base e di Caritas, per fare in modo che riceva le prestazioni solo chi ne ha effettivamente bisogno.
Cercasi volontari
“Ora con la campagna ‘Ho bisogno di te’ rivolta a medici specialisti, stiamo cercando di sensibilizzare i colleghi per trovare più volontari disposti a offrire un’ora del proprio tempo libero e della propria professionalità da dedicare a quest’ambulatorio”. “Più volontari abbiamo – aggiunge Dottorini – e più il servizio diventa leggero per tutti, con turni e ricambi”. Per candidarsi basta mandare una mail ad amciperugia@gmail.com fornendo i propri dati.
Valentina Russo