Dopo le vicissitudini giudiziarie, tira aria nuova alla Gesenu: con una gestione cambiata che vuole trasparenza, rispetto della legalità e partecipazione dei cittadini, ai quali fornire un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti più moderno, efficiente e anche rispettoso dell’ambiente.
La “tempesta” è passata – ha detto il vice sindaco di Perugia, Urbano Barelli, intervenendo la scorsa settimana al convegno “La nuova Gesenu e il suo futuro”. Tempesta che ha portato anche al provvedimento della interdittiva antimafia e al sequestro e chiusura di alcuni impianti, con i rifiuti dell’Umbria trasportati nelle discariche di altre regioni e costi straordinari pagati in parte dai cittadini con l’aumento della Tari. Con la nuova proprietà e il cambio della governance, che ha portato alla presidenza del Consiglio di amministrazione un ex magistrato, Wladimiro De Nunzio, già presidente della corte d’Appello di Perugia, è giunta anche la revoca della interdittiva antimafia.
“De Nunzio – ha detto Barelli – si è messo a disposizione della città con spirito di servizio”. L’ex magistrato ha illustrato le iniziative per “mettere in sicurezza la società sotto il profilo legale” e introdurre maggiore “trasparenza per il controllo e la partecipazione democratica dei cittadini”. “Ci siamo trovati – ha ricordato Barelli – a dover interagire con una Gesenu in difficoltà, alle prese con ingenti crediti non riscossi in Sicilia, indagini giudiziarie in corso, impianti obsoleti, e tanto altro. Dopo un percorso molto difficile – ha sottolineato – questo convegno è lo spartiacque del nuovo progetto, nell’ottica della qualità e dell’efficienza, con un cambio di rotta in assoluta discontinuità con le criticità emerse nel passato”.
Si stanno anche risolvendo i problemi che avevano portato alla chiusura di alcuni impianti. Nel febbraio 2016 è cominciato il nuovo sistema di raccolta porta a porta nel centro storico di Perugia, e sta per essere esteso ad altri quartieri residenziali, con 45 mila abitanti. “Vogliamo per Perugia – ha detto Barelli – un sistema di raccolta dei rifiuti sempre più di qualità e condiviso con i cittadini, stipulando con loro una sorta di ‘patto sui rifiuti’, perché solo con collaborazione attiva delle persone si possono ottenere risultati virtuosi”.
Strategia rifiuti zero. Un patto con i cittadini – ha detto poi Vincenzo Piro, dirigente del Comune di Perugia – per l’attuazione della “strategia rifiuti zero”. Si è sulla buona strada. La produzione di rifiuti è passata dalle 121.000 tonnellate del 2010 alle 95.000 dell’anno scorso. Nello stesso periodo i rifiuti differenziati, che vengono riutilizzati senza dunque finire nelle discariche, sono aumentati da 43.000 tonnellate a 60.000.
Nei paesi del Nord Europa finisce nelle discariche meno del 10 per cento dei rifiuti. La media italiana, tra le peggiori in Europa, è del 35 per cento. Tanto resta ancora da fare, e per questo serve anche la collaborazione dei cittadini nella raccolta differenziata, nel compostaggio domestico, nell’utilizzazione dei centri di riuso. È stato aumentato il personale addetto alla vigilanza, con telecamere che immortalano le immagini degli utenti poco corretti che buttano i rifiuti sulle strade o fuori degli appositi contenitori.
Cassonetti “intelligenti”. Anche la Gesenu – ha detto Luciano Piacenti, consigliere delegato della società – sta facendo la sua parte, non solo a Perugia, con l’adozione di nuove tecnologie. La raccolta rifiuti infatti – ha detto – non è più “braccia e carriole”. Gli operatori non hanno solo la scopa, ma telefonini e tablet. Oggi ci sono “cassonetti intelligenti” in grado di misurare la quantità e qualità dei rifiuti depositati dai singoli utenti per giungere all’obiettivo della “tariffazione puntuale”. Nel Comune di Bastia, ad esempio, esistono già le “ecoisole”: grandi contenitori informatizzati in alcuni punti raccolta, che i cittadini, senza orari, possono usare facendosi identificare con la tessera sanitaria, “ecocard” o con sacchetti con QR code.
Sulle discariche cresceranno alberi. Stanno diventando più moderni e ecologici anche i veicoli di raccolta, con una nuova flotta di mezzi con motore ibrido o a metano, dotati di antenne per la “tracciabilità” del loro percorso. Sono in programma una serie di interventi per l’ammodernamento degli impianti esistenti e per ridurre il loro impatto ambientale.
Paolo Pula, dirigente dell’area impianti della Gesenu, ha illustrato le innovazioni per il polo di Ponte Rio e per la discarica, già chiusa, di Pietramelina, che tornerà a essere una area verde con erba e alberi. I rifiuti – ha sottolineato Beatrice Castellani, ricercatrice universitaria e membro del Consiglio di amministrazione – con le nuove tecnologie stanno diventando sempre di più una risorsa per ricavarne materiale di recupero e energia. Mentre Sonia Rotini, referente comunicazione, ha ricordato l’impegno della Gesenu nella didattica ambientale, che solo nell’ultimo anno ha coinvolto 12.000 studenti.