Ha fatto ritorno martedì 17 marzo la delegazione casciana che ha accompagnato la “Fiaccola della Pace” in Libano. Un viaggio che ha avuto inizio giovedì 12 marzo e che ha dato il via al 57° gemellaggio di pace nel nome di santa Rita. La delegazione era guidata dal sindaco Gino Emili e padre Mario De Santis, rettore della basilica di S. Rita. Al viaggio hanno partecipato anche don Simone Maggi rettore dell’Opera S. Rita di Roccaporena, Egildo Spada presidente del Consorzio Bim e sindaco di Poggiodomo, Diego Catanossi direttore dell’Opera S. Rita di Roccaporena. La delegazione, accompagnata da Roma da padre Tarek, è stata accolta con grande calore e gioia da padre Chawki Raffoul un sacerdote maronita che insieme a padre Charbel ha curato i rapporti tra Cascia e il Libano. È la seconda volta che il gemellaggio avviene con il Libano, per rendere testimonianza della grande devozione per il culto di Santa Rita che il popolo libanese manifesta e che è sempre in costante crescita – ha detto il sindaco di Cascia Gino Emili, a Dbayeh (nell’hinterland libanese), in occasione della cerimonia di accensione della “Fiaccola della pace”. La cerimonia è stata officiata dal nunzio apostolico Gabriele Caccia all’interno della chiesa annessa al complesso studentesco che porta il nome di Santa Rita, alla presenza di autorità civili e religiose. Un evento che è stato caratterizzato anche dalla donazione di una reliquia ex-ossibus della Santa alla parrocchia di Santa Rita di Dbayeh la quale ha dato vita a un pellegrinaggio con un flusso di fedeli senza precedenti. Una vera e propria benedizione per la chiesa ancora in costruzione e finanziata solo da donazioni, giunte in tante e corpose a dare speranza per il futuro al preside della scuola padre Chawki Raffoul, che le ha comunicate con grande gioia e sincera gratitudine al gruppo casciano, dicendo loro: ”Questo è il primo miracolo nato dalla mano e dallo spirito di S. Rita, non solo per il nostro Istituto ma per tutto il Libano”. La cerimonia ha dato il via anche ai festeggiamenti ritiani che culmineranno come ogni anno il 22 maggio, festa di Santa Rita. “Siamo qui ad accendere per la seconda volta la fiaccola ritiana, che giungerà a Cascia il 21 maggio, anche come segno di ringraziamento per l’importantissimo gesto che Sarkis Sarkis ha voluto fare a Cascia – ha detto il sindaco Emili – donando un monumento di grandissimo valore artistico e devozionale, una statua di santa Rita di grandi dimensioni e di pregevole fattura che verrà posta all’ingresso della nostra città”. Dopo la celebrazione del gemellaggio e la visita al patriarca Bechara Ray, che ha promesso di essere presente a Cascia per l’istallazione dell’atteso monumento a santa Rita, la delegazione ha potuto visitare la casa natale di S. Charbel e il monastero di Sant’Eliseo, suggestivo eremo culla del primo insediamento dei monaci dell’Ordine mariamita maronita. Altra tappa la visita in anteprima, fatta da una parte della delegazione, all’imponente monumento a Rita realizzato dall’artista Nayef Alwan ad Ayto. La domenica è invece trascorsa verso il sud di Beirut, ad El Qamar, la prima storica capitale del Paese. La delegazione è stata accolta dall’abate padre Marcello nel Convento de la Talle’ dove ha assistito alla suggestiva messa in arabo e visto la testimonianza della presenza del culto di Rita. Lunedì visita ai tre santuari cattolici di riferimento per il Libano, le chiese di San Charbel, San Hardini e San Rafca. Ultima tappa quella alla Casa generale dell’Ordine Mariamita maronita, dove hanno ricevuto il saluto dell’abate generale Paolo Dhadha, invitato dal sindaco per la festa del 22 maggio o per il grande evento della statua, che sarà istallata in autunno.