Gelmini sì, Gelmini no ma chi pensa ai bimbi?

Dibattito organizzato da Ac e Associazione maestri cattolici

‘Quello che stiamo vivendo è un forte momento di difficoltà e disorientamento del mondo della scuola’. Lo ha sostenuto Nicola Serio ‘ consigliere nazionale dell’Associazione italiana maestri cattolici (Aimc), direttore della rivista didattica Gulliver e già dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Rimini ‘ in occasione dell’incontro pubblico organizzato dalle sezioni eugubine dell’Aimc e dell’Azione cattolica, per riflettere sulle questioni sollevate dalla riforma della scuola proposta dal ministro Mariastella Gelmini. I lavori sono stati introdotti dai saluti del vescovo mons. Mario Ceccobelli, del sindaco Orfeo Goracci, dei presidenti delle associazioni, Rosaria Cameli (Aimc) e Carlo Salciarini (Ac). Il relatore ha proposto un’analisi di quanto si evince dai provvedimenti annunciati dal Governo nell’attesa della pubblicazione dei relativi regolamenti, indispensabili per definirne contorni e contenuti. Quelli per infanzia ed elementari sono attesi a giorni, mentre sembrano rinviati di almeno un anno quelli per la media superiore. Serio ha spiegato che, se per la materna non dovrebbero esserci rilevanti cambiamenti rispetto alla situazione attuale, notevoli ‘ invece ‘ saranno le novità per la elementare, a cominciare dal ‘maestro unico’ o meglio ‘prevalente’, ipotesi più probabile. Saranno infatti i regolamenti a spiegare come organizzarla secondo i quattro nuovi orari settimanali di 24, 27, 30 o 40 ore. Il problema vero, ha aggiunto il relatore, è che i ‘tagli’ e le razionalizzazioni organizzative non terrebbero conto dei programmi e dei percorsi formativi previsti oggi per l’educazione dei bambini. Durante l’incontro ha parlato del malcontento che c’è in maniera trasversale tra tutto il personale della scuola, in presenza di una riforma non condivisa con gli addetti ai lavori. ‘Una cosa positiva la Gelmini la sta facendo ‘ ha aggiunto con un pizzico di ironia Nicola Serio ‘ ed è quella di riaggregare gli insegnanti che in questa fase di riforma stanno studiando e approfondendo la questione, si riuniscono, dibattono e fanno proposte’. ‘La cosa preoccupante, per noi dell’Associazione italiana maestri cattolici ‘ ha concluso Serio ‘ è che nessuno, in questo dibattito sulla riforma, parla della centralità del bambino e delle scelte pedagogiche che dovrebbero stare alla base di un cambiamento così importante’.