Galli della Loggia: libro molto coraggioso e anticonformista

La presentazione alla Sala dei Notari è la prosecusione del confronto aperto ad Assisi nel dicembre 2009, sul futuro dell’Umbria e sui cambiamenti necessari per ottenerlo

Sala dei Notari più che piena lunedì pomeriggio, ed in prima fila i “big” della politica (regionale), al completo. Soprattutto quelli del centrosinistra. Dalla presidente della Regione Catiuscia Marini ai parlamentari Gianpiero Bocci e Marina Sereni, dal sindaco di Perugia Wladimiro Boccali all’assessore provinciale Donatella Porzi. E poi anche esponenti del centrodestra, come il consigliere regionale Maria Rosi e tanti altri seduti in sala accanto a semplici cittadini, imprenditori, liberi professionisti, docenti universitari, cattolici ma non solo. Tutti interessati alla riflessione sul futuro dell’Umbria, tutti interessati a capire se ci sarà e come si arriverà al rinnovamento e al rilancio della nostra regione. La presentazione del libro “Poliarchia e bene comune – Chiesa, economia e politica per la crescita dell’Umbria”,(editrice Il Mulino) è stato la prosecuzione del confronto avviato dalla Commissione per la pastorale sociale e il lavoro della Conferenza episcopale umbra il 19 dicembre 2009 nel Salone papale del Sacro convento di Assisi. Le relazioni che si tennero in quell’occasione sono pubblicate nel volume, ma non vi sono gli interventi, numerosi, che le seguirono. Discorso avviato, dunque. Già allora si sottolineò l’importanza di un “luogo” aperto e lontano dalle contingenze politiche, dove poter aprire un discorso che avesse il respiro lungo del futuro e per orizzonte il bene di tutta la comunità regionale. Già allora la parte politica che ha sempre avuto in mano le redini del comando aveva trovato in parte ingenerose certe analisi presentate dai relatori ed ora pubblicate nel libro. Discorso aperto, voglia di confronto. O di “contraddittorio”, come ha chiesto la presidente Marini, dal suo posto in platea, mentre Ernesto Galli della Loggia svolgeva il suo intervento a più riprese contestato da una parte e applaudito fortemente da un’altra. “Un libro così complesso sulla realtà umbra, anche dei cattolici, non l’avevo ancora letto. È un libro molto coraggioso ed è significativo che solo la Chiesa abbia potuto fare un testo che rompe la coltre del conformismo” ha detto Galli della Loggia, docente universitario che per diversi anni ha insegnato all’Università di Perugia frequentando la nostra regione e intervenendo nel dibattito politico e culturale regionale. “Giuliano Amato ha fatto un alto discorso sull’etica pubblica. Io parlerò dell’etica pubblica dell’Umbria”, ha aggiunto. Ed ha quindi iniziato, tracciando un “quadro non allegro” della situazione fino a dire, a conclusione del suo intervento, “mi pare molto difficile che la situazione possa cambiare”. Attingendo alle analisi esposte nel libro Galli della Loggia ha fatto il ritratto di una regione in cui gli unici dati positivi sono “l’istruzione, che non manca, e la gestione del territorio, che fa dire che in Umbria si vive bene” ma dove i due terzi dell’economia vede la presenza del pubblico, dove il quadropolitico istituzionale “è caratterizzato da apatia democratica con un “governo nominale di centrosinistra” e una “opposizione addormentata”; con una società ed un sistema politico “divisi e tesi a perpetuare se stessi”, “antinnovativi e autarchici” tenuti in piedi da “scelte politiche che mantengono li equilibri politici”. Ed ha fatto degli esempi, contestati presenti del centrosinistra, sulla gestione del denaro pubblico “a pioggia” per “accontentare tutti” a scapito di scelte strategiche; sul “dirigismo” nascosto nello Statuto regionale laddove “istituzionalizza la concertazione … a discrezione del presidente”; o anche sul “virtuale spossesamento dei poteri dei comuni” con la istituzione degli Ati. “Tutto questo – ha commentato – costituisce un regime in cui di poliarchia c’è molto poco”. Sarebbe interessante, ha aggiunto, fare un centinaio di biografie di politici per vedere come girano gli incarichi. Galli della Loggia non è stato tenero neppure con i cattolici che “si sono adattati a questo sistema in un ‘devozionismo protetto’ in cambio della disponbiltà all’adatamento”. “Il cattolicesimo umbro si muove in un ambiente sociale culturale che a dir poco è ostile” ha detto, citando le conclusioni del libro, nel quale, però, ha osservato Galli della Loggia, “non si parla mai di massoneria che pure, chi vive in Umbria, sa che nutre sincera antipatia per il mondo cattolico”.

AUTORE: Maria Rita Valli