Fuori dalle mura ma dentro il cuore

Riapre al culto la storica chiesa di San Pietro extra moenia, forse il primo edificio sacro - dopo Roma - dedicato al principe degli apostoli

Domenica 29 giugno, solennità dei santi Pietro a Paolo, a Spoleto sarà festa grande. Alle 18, infatti, verrà riaperta al culto la bellissima e antichissima chiesa di San Pietro extra moenia, l’edificio di culto alle pendici del Monteluco. Sarà l’arcivescovo Fontana a riconsacrare la chiesa, edificata dal vescovo spoletino sant’Achilleo nel 419, testimonianza del particolare legame della comunità cristiana spoletina con quella romana. Secondo il Maccarrone, che vaglia criticamente molte opinioni di altri storici del passato, la basilica spoletina sarebbe la prima fuori Roma dedicata a san Pietro. Il priore di San Pietro, mons. Giorgio Orioli, invita tutta la cittadinanza a partecipare a questo significativo evento. I lavori ‘ rifacimento del tetto, del pavimento, dell’altare, dell’ambone, della sede ‘ sono stati eseguiti a tempo di record. Era il 5 febbraio 2007 quando la chiesa fu chiusa per l’inizio del cantiere. Gli scavi recentissimi hanno fatto tornare alla luce la porzione dell’abside originaria del V secolo, tuttora esistente. La nuova canalizzazione delle acque e il risanamento di due antiche cisterne hanno liberato il tempio dai danni di piccole sorgenti che, per lungo tempo, avevano intriso i plinti di fondazione dell’edificio d’età tardo-antica. Gli scavi hanno, inoltre, consentito di ritrovare, composti in una capsa plumbea, i resti mortali di san Giovanni arcivescovo, che aveva salvato Spoleto dalle orde saracene alla morte di Carlo il Grosso. Le spoglie del Santo verranno collocate sotto l’altare. Nella sede vescovile spoletina, recita un antico rescritto ecclesiastico, la chiesa di San Pietro è seconda solo alla cattedrale. È stata per lungo tempo usata dai vescovi per celebrazioni importanti. Era la chiesa delle cresime e, spesso, luogo delle ordinazioni sacre. I grandi storici seicenteschi rammentano che la basilica fu a lungo luogo di sepoltura dei vescovi. Come sottolinea l’arcivescovo Fontana ‘è la chiesa collegiata di quell’area meridionale di Spoleto, non accastellata, perché mai si difese dal Papa. È il tempio che riverbera la santità degli eremiti del monte sacro, che lì riposano da oltre un millennio davanti all’altare. È il luogo di una città, che tornando a dedicare la basilica a Cristo Signore, in onore del principe degli Apostoli, vuole ridire la sua voglia di futuro’.

AUTORE: F. C.