“Tra Federico II e Frate Elia. La discussa figura di frate Elia, compagno di Francesco, devoto e negoziatore presso Federico II di Svevia”: è questo il tema del convegno di studi che si tiene oggi, 15 ottobre (ore 15), al centro Congressi Hotel Giò di Perugia.
Promosso dall’associazione umbra “Federico II di Svevia Hohenstaufen” in collaborazione con il “Centro studi Frate Elia da Cortona” e la “Fondazione Federico II Hohenstaufen” di Jesi, il convegno si avvarrà dei contributi scientifici di docenti dell’Università degli studi di Perugia, dell’Università La Sapienza di Roma, dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, dell’Università Statale di Milano e dell’Istituto Scienze religiose di Assisi. A presiedere la tavola rotonda Maria Grazia Nico Ottaviani, già docente di Storia medievale all’Università degli studi di Perugia.
Chi era Elia da Cortona
Elia da Cortona nacque non si sa di preciso se ad Assisi o Cortona. La sua vita è stata oggetto, in tempi e modi diversi, di più letture e interpretazioni. “Entrò nell’Ordine francescano prima del 1217 – racconta Maria Grazia Nico Ottaviani – Fu uno dei compagni della prima ora di Francesco e nel 1221 venne scelto dal futuro Santo come vicario. Successore di Francesco, fu lui a dare l’annuncio della morte del Padre e a rivelare il prodigio delle stigmate. Dal 1232 e per sette anni ricoprì il ruolo di Ministro generale con molta determinazione, carica che gli procurò vari dissensi e aspre critiche, soprattutto da parte dei frati delle Province più lontane da Assisi”.
Abile, se non “avido amministratore” – secondo le fonti che lo accusano – Elia “fu il principale promotore – e secondo una certa tradizione anche architetto, ma forse più soprintendente – della costruzione della Basilica di Assisi. Diverse furono le critiche che lo fecero bersaglio di un forte partito di opposizione, tanto che nel 1239, nel corso del Capitolo generale che si svolse a Roma alla presenza del Papa, Elia venne destituito dal suo incarico di ministro generale”.
Elia non si sottomise all’obbedienza del nuovo ministro generale. “È in questo momento, come scrivono alcune fonti che Elia ‘si schiera’ a favore di Federico II, già scomunicato da papa Gregorio IX. A causa di questo avvicinamento nel 1239 Elia venne colpito da scomunica e da quel momento i rapporti con l’Ordine cambiarono notevolmente”.
Il rapporto tra frate Elia e Francesco
“Da tempo il rapporto tra frate Elia e l’imperatore Federico II di Svevia è al centro di studi approfonditi – spiega la docente – Lo scopo del convegno è stato quello di fare il punto sulle ricerche e gli studi sull’argomento ovvero su Elia che diventa collaboratore dell’imperatore, riceve da lui incarichi, viene mandato in missione dal re di Cipro, forse è tra quelli che negoziano le clausole di matrimonio tra la figlia di Federico e l’imperatore greco”.
Gli ultimi anni di Elia
Molto poco si conosce sugli ultimi anni di Elia, a parte il fatto che tornò a Cortona nel 1244 insieme ai frati a lui fedeli e qui attese alla costruzione di una seconda basilica dedicata al santo. La morte avvenne nel 1253 a Cortona.
Si sa di un’inchiesta condotta sotto forma di interrogatorio a tutti i presenti nel momento della morte, inchiesta “voluta direttamente dal Papa, che mandò da Perugia il suo legato. L’intento era quello di capire se Elia si fosse pentito, e di quali colpe si fosse pentito”. Certamente fu assolto dall’arciprete di Cortona ma a quell’atto non seguì un provvedimento papale di assoluzione. L’inchiesta è nota, è stata studiata e pubblicata ed è conservata tra le carte dell’archivio del Sacro Convento di Assisi.
In conclusione, cosa c’è ‘tra Federico II ed Elia’ per citare di nuovo il titolo del convegno? Prima di tutto c’è Francesco, e poi papa Gregorio IX, e ancora l’Ordine francescano, senza dimenticare tutta quella storiografia francescana che è sempre stata molto critica nei confronti di Elia e di molti aspetti della sua figura e della sua vita su cui ancora oggi è necessario riflettere. Pensiamo ad esempio alla ‘leggenda’ di frate Elia alchimista. Lo fu veramente? – si domandano gli studiosi, e alcuni elementi aprono uno squarcio sul dibattuto tema.
Il programma del convegno
Nel convegno dopo l’introduzione di Calogero Alessi, presidente dell’associazione umbra “Federico II di Svevia Hohenstaufen”, di padre Antonio di Marcantonio, presidente del “Centro Studi Frate Elia di Cortona” e di Paolo Mariani, presidente della “Fondazione Federico II Hohenstaufen” di Jesi, ci saranno i saluti istituzionali di padre Marco Moroni, custode del Sacro Convento San Francesco di Assisi, di Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, di Stefania Proietti, presidente della Provincia di Perugia e sindaco di Assisi, di Andrea Romizi, sindaco di Perugia, di Maurizio Oliviero, rettore dell’Università degli Studi di Perugia, di Valerio de Cesaris, rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, di Cristina Colaiacovo, presidente della Fondazione Perugia e di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria.
Dopo l’intervento del cardinale Gualtiero Bassetti (“frate Elia a Cortona”), in programma le relazioni di Giulia Barone (“I rapporti di frate Elia con Federico II), docente di Storia medievale presso l’Università La Sapienza di Roma, di Maria Pia Alberzoni (“frate Elia al fianco di san Francesco”), docente di Storia medievale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di Stefania Zucchini (“Perugia tra Gregorio IX e Federico II”), docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Perugia, di Paolo Capitanucci (“La leggenda di frate Elia alchimista”), dell’Istituto Scienze religiose di Assisi, infine di Simone Allegria del Centro studi frate Elia di Cortona, di Grado Giovanni Merlo (“Il destino di frate Elia”), professore emerito di Storia del cristianesimo presso l’Università Statale di Milano. A moderare e concludere il convegno Maria Grazia Nico Ottaviani, già docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Perugia.