La festa di san Francesco polarizza l’attenzione in tutto il mondo. Negli Stati Uniti c’è una devozione tale che ha portato alla costruzione di una perfetta copia della Porziuncola, dotata non solo degli affreschi, ma anche della ricchezza spirituale, per i visitatori e pellegrini, rappresentata dall’indulgenza plenaria, segno della sacralità del luogo (vedi articolo su La Voce n. 35, pag. 5).
L’affetto verso san Francesco si misura anche dalla grande diffusione del suo nome: nell’ambito degli amici e conoscenti di più diretta frequentazione ci sono molti Franceschi e Francesche. Un legame sentito anche da persone che non sono in piena sintonia con il suo messaggio cristiano, preferendo raccogliere le suggestioni ecologiste e pacifiste.
Niente di male, ma la straordinarietà del personaggio di Assisi è data dalla perennità e specifica attualità nella cultura contemporanea di alcuni valori di assoluta necessità per la vita delle persone e delle società; compresa la Chiesa, sempre alla ricerca di una maggiore fedeltà e povertà nell’imitazione di Cristo.
Per questo un movimento d’opinione è riuscito a strappare al Parlamento italiano una legge (L. 24/2005) che fa del 4 ottobre, festa del Santo di Assisi, Giornata nazionale della pace, della fraternità e del dialogo tra le culture e le religioni. Oltre ad essere patrono d’Italia, pertanto, è anche patrono, o comunque ispiratore, di coloro che credono nel dialogo tra le molteplici diversità etniche, culturali e religiose, che anziché attenuarsi si vanno accentuando nel nostro tempo.
Un altro aspetto indicativo di questa diffusa attenzione a san Francesco è il fatto che il suo messaggio corre su internet e lo si incontra in molti siti; l’ultimo dei quali viene presentato in questi giorni con grande risonanza mediatica al Senato della Repubblica, mentre la rivista del Patrono d’Italia è messa a disposizione dei passeggeri nelle carrozze dei treni del territorio nazionale. Francesco è un personaggio che non cessa di avere fascino ed attrarre schiere di giovani che si incamminano nella strada della sua imitazione.
Qualche commentatore abituato a facili slogan pubblicitari ha scritto che è ‘inossidabile’, come se fosse un prodotto di consumo. Preferiamo dire che è un modello al quale ognuno sente il desiderio di avvicinarsi per essere migliore e per rendere migliore in mondo.
Anche quest’anno 2008, nella celebrazione ufficiale, si avrà un momento di riflessione e di richiamo alla condizione di vita sociale e morale del nostro Paese, per un comune sforzo, in nome del Patrono, di ricompattazione nazionale tra tutte le componenti della società.
Messaggio dei Vescovi del Veneto per la festa del 4 ottobre
‘Carissimi fratelli e sorelle nella comune vocazione cristiana, a voi tutti auguriamo ‘pace vera e sincera carità nel Signore’. Con queste consolanti parole di san Francesco d’Assisi nella sua Lettera ai fedeli, noi, Vescovi delle Chiese particolari che sono nel Veneto, vi annunciamo che quest’anno la nostra Regione avrà la grazia e il privilegio di offrire l’olio per la lampada votiva in onore di san Francesco d’Assisi, patrono d’Italia (…).
Il pellegrinaggio delle genti venete ad Assisi diventa un’occasione favorevole per riscoprire i valori alti del vivere insieme, illuminati dalla luce del Vangelo che san Francesco ha abbracciato come unica regola di vita per sé e per i suoi frati, e ha proposto come risposta originale alle autentiche aspirazioni del cuore dell’uomo di ogni tempo: del nostro tempo in particolare. La nostra Regione, come l’Italia tutta, è oggi chiamata ad affrontare la sfida dell’incontro di popoli e culture diversi. Viviamo un tempo di mobilità umana straordinaria che ci offre l’opportunità di comprendere l’ansia di san Francesco di portare a tutti i popoli, vicini e lontani, cristiani, musulmani e seguaci di altre religioni, l’annuncio di ‘pace e bene’ e la parola del Vangelo. Così, da lui assistiti, possiamo annunciare con vigore il Dio dell’amore fattosi uomo per noi, punto focale della spiritualità e della missionarietà del Poverello d’Assisi (…).
Il centro del messaggio di Francesco è l’annuncio gioioso della paternità di Dio nella quale tutti gli uomini e le creature si riconoscono fratelli e imparano a tessere relazioni nuove, redente, cariche di comunione e di speranza. La fraternità francescana, vissuta per vocazione da religiosi, religiose e laici, ha cercato sempre di essere, per la Chiesa e per il mondo, l’evangelico lievito capace di far fermentare la pasta per un pane spezzato nell’amore e condiviso nella pace…’
Le celebrazioni per il Patrono d’Italia
Sarà il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, a leggere il Messaggio agli italiani il 4 ottobre mattina ad Assisi in occasione della festa di san Francesco, patrono d’Italia.
Quest’anno è il Veneto – rappresentato dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, e dal presidente Giancarlo Galan – a donare l’olio per accendere la lampada votiva dei Comuni d’Italia sulla tomba del Santo. La donazione avverrà nel contesto della solenne messa (ore 9 in basilica superiore, in diretta su Rai Uno) presieduta dal patriarca di Venezia, card. Angelo Scola.
In occasione della festa tutte le Regioni trovano un legame, storico o ideale, con Francesco. In questo caso la relazione è più che documentata, visto che le Fonti francescane fanno presente che il Poverello si fermò a Venezia al ritorno dalla Terra Santa, nella primavera del 1220. E nella città della laguna nel 1222 i frati costruirono una prima chiesa che poi diventerà Ca’ Grande, cioè la chiesa dei Frari.
Il custode del Sacro Convento, padre Vincenzo Coli, sottolinea che ‘le celebrazioni nazionali per la festa di san Francesco costituiscono un momento forte per ripensare la sua personalità e la sua missione, sia in chiave di fede che laica; proponendosi, Francesco, con semplicità, umiltà, trasparenza, con i suoi valori e suoi ideali’. Padre Coli ricorda i tre valori ‘che non possono essere messi da parte né da chi crede né da chi non crede, con superficialità o indifferenza: Dio, l’uomo, il creato’.
Il 4 ottobre è una festa religiosa ma, dal 2005, è stata indicata dal Parlamento italiano come ‘solennità civile e Giornata per la pace, per la fraternità e il dialogo fra le religioni’.
Al termine della messa, durante la quale Cacciari donerà l’olio votivo a nome degli altri Comuni del Veneto, ci saranno dalla loggia antistante la piazza inferiore di San Francesco di Assisi, il saluto di padre Marco Tasca, ministro generale dei Conventuali, di Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto e, come detto, dal ministro del lavoro, Maurizio Sacconi.
Da segnalare inoltre che alla vigilia, il 3 ottobre a partire dalle ore 17 presso la Porziuncola, si terrà la celebrazione del Transito di san Francesco, presieduta da mons. Antonio Mattiazzo, arcivescovo di Padova.
La festa si concluderà il pomeriggio del giorno 4, in basilica inferiore (ore 16), con i vespri presieduti da mons. Flavio Carraro, vescovo emerito di Verona.