Nel 2013 la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia e il Comune di Spoleto hanno sottoscritto un protocollo di intesa per la costituzione e la gestione del Fondo di Sostegno Sociale a favore di famiglie e/o persone particolarmente bisognose, non sufficientemente coperte sotto il profilo sociale.
Il Fondo è stato costituito con una dotazione iniziale di cinquanta mila euro erogati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto. Negli anni è stato costantemente incrementato da ulteriori liberalità eseguite da enti, istituzioni, anche pubbliche, associazioni e singole persone. La gestione operativa del Fondo ha sede presso i locali della Caritas diocesana. L’amministrazione è curata da una Commissione composta da tre membri: uno indicato dalla Fondazione, uno dalla Caritas e uno dal Comune. Possono accedere ai benefici i nuclei familiari in condizione di vulnerabilità economica e sociale residenti nel Comune di Spoleto e il tutto dovrà essere attestato da idonea documentazione.
Maggiori informazioni: 0743 220485 (Caritas diocesana).
I numeri del Fondo di Sostegno sociale
Nel 2021 sono state aiutate cento famiglie. Per l’anno 2022, invece, il fondo ha una dotazione di 30.514,00 euro di cui: 5.514,00 residuo del 2021 e venticinque mila contributo 2022 della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto. Dal 1 gennaio 2022 ad oggi sono state già sostenute quaranta famiglie per un impegno di circa quindici mila euro.
Il grazie del direttore della Caritas diocesana don Edoardo Rossi
“Un primo grazie -afferma il direttore della Caritas diocesana- va alla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto per il fondamentale contributo che assicura a questo Fondo, mediante il quale sosteniamo alcune famiglie in difficoltà. E questo ci consente di entrare in relazione con storie e volti segnati dalla povertà. Un secondo grazie va al Comune di Spoleto per la fattiva collaborazione.
Il nostro stile -prosegue- è quello di cercare di mettere sempre le persone prima della povertà, facendoci carico delle loro necessità. Mi piace anche sottolineare la bella e proficua sinergia che c’è tra la Fondazione, il Comune e la Caritas: l’assunzione di responsabilità verso i poveri, infatti, avviene solo attraverso una progettazione condivisa capace di ascolto e di coinvolgimento di una comunità.
Questo lavoro di squadra ci consente anche, come ci sollecita Caritas Italiana, di andare oltre i luoghi comuni sui poveri per approfondire le cause della povertà, per avere una conoscenza delle implicazioni politiche e sociali e per -conclude don Edoardo- un’assunzione più responsabile dei propri stili di vita”.