Per fortuna che la presidente della Regione è di Foligno. Chi l’accusa di aver voluto vicino a sé in giunta ed in altri posti chiave della “macchina” regionale suoi concittadini ha avuto buon gioco, dal punto di vista lessicale e fonetico, nel coniare il neologismo “folignizzare” (e suoi derivati, come “folignizzazione” , “folignizzato” , “folignamento” ecc.). E se la sanguigna Lorenzetti fosse nata, che so, a Città di Castello, a Scheggia e Pascelupo, o a Montecastello Vibio? Avendo vicino assessori del suo stesso borgo natio, qualcuno avrebbe parlato di “cittadicastellizzazione” dell’Umbria? Fuori dai giochi ortografici, il succo (più o meno politico) è un altro: l’Umbria dei territori, dei campanili, delle parrocchie (con e senza virgolette) anche nel nuovo Millennio sembra fare premio su tutto il resto. Su tutti i discorsi riguardanti il “mettersi in rete” , su tutte le sollecitazioni (che la stessa presidente continua a riproporre) sulla necessità del “gioco di squadra”. Perché siamo piccoli, e con il federalismo rischiamo di rimpicciolire ulteriormente. Non sarebbe quindi il caso di “Umbrizzarla”, questa nostra gracile regione?
“FOLIGNIZZARE” PIÈ FACILE CHE “UMBRIZZARE”
AUTORE:
Gad