Tra le tante “prime volte” di Papa Francesco, oggi ad Assisi – 3 ottobre – ne capitano ben due: la prima messa celebrata da un Papa sulla tomba del Poverello, e la prima enciclica firmata fuori dalle mura di Roma.
Potrà sembrare strano che in duemila anni nessuna enciclica sia mai stata firmata fuori Roma, con tutte le peripezie del papato, incluso il periodo avignonese nel Trecento. In realtà il genere “enciclica” è piuttosto recente: la prima fu pubbicata da Benedetto XIV nel 1740. Resta comunque il fatto che, guardando a tre secoli di storia, Papa Bergoglio ha battuto un altro record.
Quanto al titolo del documento, Fratelli tutti, si tratta di nuovo di una citazione da san Francesco, anche se meno famosa di Laudato si’. L’espressione deriva da una delle Ammonizioni di san Francesco, ossia consigli che dava ai suoi frati. Nella sesta Ammonizione compare una frase da cui si comprende che “fratelli tutti” non fa appello a un generico buonismo, ma arriva al punto più scomodo della fede cristiana. Dice san Francesco: “Guardiamo con attenzione, fratelli tutti, il Buon Pastore che, per salvare le pecore, sostenne la passione della croce”.
Per Umbria Radio, abbiamo parlato del clima di attesa della giornata insieme a padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento. E abbiamo anticipato qualche contenuto dell’enciclica con Mimmo Muolo, vaticanista di Avvenire.
Dario Rivarossa