Dalla Sala dei Notari alla Cattedrale, per celebrare i 50 anni del settimanale La Voce. Dopo il pomeriggio di giovedì 11 dicembre, quando è stata presentata la nuova veste grafica del settimanale davanti alle autorità civili e religiose locali e regionali, domenica 14 dicembre, in cattedrale, si è tenuta una festa più ‘intima’, più familiare, per ricordare i personaggi e gli eventi che hanno fatto nascere e crescere questo strumento di comunicazione, in particolare a livello diocesano. Un modo per valorizzare il lavoro delle singole diocesi, dei vari e numerosi corrispondenti e collaboratori.E’ toccato al vescovo mons. Giuseppe Chiaretti fare ‘gli onori di casa’, per festeggiare un settimanale da lui fortemente sostenuto, soprattutto nei momenti più difficili e duri di questi ultimi anni. ‘Non ci sono settimanali di questa durata in Umbria’, ha sottolineato il Vescovo ricordando come anche Perugia dovette rinunciare al suo settimanale diocesano, Il Segno, per unirsi alle altre diocesi in un progetto unico, che nel 1953 prese il nome di La Voce. Una voce che oggi vuole e deve diventare più chiara e più forte ‘che ci stimola, ci incoraggia ‘ ha detto mons. Chiaretti ‘ ma ci rimprovera anche, ci corregge, perché non danno fastidio dialettica e dibattito; semmai danno fastidio le illusioni’, ha proseguito il Vescovo, riferendosi alla comunicazione a livello ecclesiale, ma anche sociale, culturale, politico. Non poteva mancare un riferimento al vescovo Gioacchino Pecci, trovandoci nell’anno centenario della sua scomparsa. Fu lui, ha ricordato mons. Chiaretti, ad accogliere le sollecitazioni per dar vita alla stampa cattolica. E così, l’Apologetico del 1864, e Il Paese di poco successivo possono ben considerarsi i tronchi su cui poi nacquero i germogli de Il Segno prima e di La Voce poi. E’ toccato a Maria Rita Valli, attuale capo redattrice, fare un po’ di storia diocesana, ricordando chi ha lavorato per le pagine diocesane nel corso degli anni; la collaborazione con la vecchia Radio Augusta Perusia, ora Umbria Radio; lo sviluppo della redazione, ora in grado di produrre totalmente il settimanale in sede. Al termine delle relazioni sono stati presentati i corrispondenti e collaboratori ‘storici’ delle pagine diocesane. A loro, in ricordo dei 50 anni è stato fatto dono di una penna. A mons. Elio Bromuri, direttore degli ultimi venti anni di vita del settimanale, arriverà presto l’onorificenza di ‘cavaliere del lavoro’, mentre alla Valli è giunta l’onorificenza pontificia di ‘dama dell’ordine di San Silvestro Papa’.
Festa ‘in famiglia’ per i 50 anni de La Voce
Festeggiamenti in cattedrale: premiati i collaboratori 'storici'
AUTORE:
Francesca Acito