Festa solenne a Porchiano del Monte in Amelia in onore della patrona santa Cristina. Una festa che è coincisa anche con il Giubileo eucaristico della parrocchia di Porchiano per i 750 anni del miracolo eucaristico di Bolsena, avvenuto nell’estate del 1263 sulla tomba di santa Cristina a Bolsena, dove al momento della consacrazione, l’ostia s’insanguinò. Dalla stessa ostia, mentre, chiusa nel Corporale veniva trasportata verso la sagrestia, caddero delle gocce di sangue che bagnarono le pietre del pavimento.
Una di esse si trova nella chiesa parrocchiale di Porchiano, la quinta pietra del miracolo di Bolsena, alta cm 15 e larga cm 10; nel mezzo, è tinta da una macchia di sangue tagliata da un foro. La pietra fu portata alla fine del Cinquecento, a seguito della richiesta del vescovo Bartolomeo Farrattini di Amelia e quello di Orvieto Giacomo Simoncelli per avere qualche reliquia di santa Cristina, la cui devozione era molto sentita nel paese e alla quale è dedicata la piccola chiesa ad unica navata risalente al X secolo.
Cristina, figlia dodicenne di Urbano, prefetto di Volsini (Bolsena) e di madre nobile del casato romano della gens Anicìa, fu iniziata da un’amica alla fede cristiana all’insaputa dei suoi genitori, di fede pagana. Cristina, dopo molte persecuzioni, supplizi e torture a causa della fede, fu giustiziata il 24 luglio del 303 d.C.
La celebrazione delle ore 18 è stata presieduta dal vescovo amministratore apostolico Ernesto Vecchi che, ricordando il miracolo eucaristico, ha sottolineato come “in questa celebrazione in mezzo a noi c’è Cristo nell’eucarestia che rappresenta quella forza inesauribile che introduce nel corpo sociale energie nuove e potenzialità inedite”.
Sei ragazzi della parrocchia hanno ricevuto il sacramento della confermazione e tutti coloro che hanno partecipato alle celebrazioni hanno ricevuto la papale benedizione con annessa indulgenza plenaria, da lucrarsi alle consuete condizioni della confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Papa. Proprio ai ragazzi il vescovo ha ricordato il significato della cresima come sacramento che conferma il battesimo e portatrice dei doni dello Spirito “che vi aiuta a superare le difficoltà della vita”. Facendo riferimento al 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale ha invitato i fedeli a pregare per le vocazioni “perché i giovani siano capaci di aprire la propria vita all’orizzonte che Dio dà. È necessario aiutare le nuove generazioni a capire il valore della fede e non basarsi solo su quello che propone la società contemporanea”.