Festa di San Marco evangelista a Prepo: una tradizione che si ripete dal 1400, quando la processione partiva dalla cattedrale per inerpicarsi fino alla collina, a omaggiare il patrono.
“Poi – dice il parroco don Giuseppe Gioia – dal 1772 la processione si limitò a fare il giro di corso Vannucci, via Baglioni e rientro in San Lorenzo”.
La tradizione nasce come evento apotropaico e si lega al ringraziamento che i perugini intesero porgere al santo Evangelista per aver risparmiato le campagne dal flagello della grandine. E non è un caso che in processione si ripetessero le classiche rogazioni “a fulgure et tempestate libera nos, Domine”.
Il 24 aprile, la sera precedente la festa, si è svolta la consueta luminaria con partenza da piazza Cherubini. Da 33 anni, la scultura lignea del santo (del peso di oltre mezzo quintale), anziché essere trasportata a forza di braccia, viene posta su un camioncino Wolkswagen, debitamente attrezzato e messo a disposizione dal parrocchiano Eutimio Disco. L’ultimo tratto prevede, invece, il trasferimento manuale in processione.
Dalle prime ore del mattino, un gruppo di fedeli addobba la scultura con fiori e piante. Poi la processione e la messa in zona campo sportivo, nella chiesa-prefabbricato. Quindi, alle 11.30, la liturgia eucaristica nella chiesetta antica. Animazioni musicali della Filarmonica Verdi di Spina.
Nel pomeriggio, come di consueto, momenti di gioiosa socialità, con giochi popolari e sfilata di amici “a quattro zampe”. Agli eventi laici pomeridiani hanno partecipato gli alunni della scuola elementare “Falcone e Borsellino” con un’esposizione di disegni. Poi esibizioni di scuole di ballo e spettacoli vari e conclusione coi fuochi d’artificio dalle 22.
Nella piazzetta antistante il diurno e la Casa del Nibbio, la pesca benefica, le bancarelle, gli stand gastronomici, con la convinta partecipazione di operatori e ospiti della casa famiglia per disabili.
Una giornata, assistita dal bel tempo, con momenti di fede e di matura condivisione.