TERNI- San Valentino e la sua città: il lavoro, la famiglia, l’amore è il tema delle celebrazioni diocesane in onore del patrono della città e della diocesi San Valentino, presentate questa mattina da monsignor Giuseppe Piemontese vescovo di Terni-Narni-Amelia, da don Matteo Antonelli direttore del servizio di Pastorale Giovanile diocesano e vicario episcopale per il laicato, da padre Johnson Perumittath parroco di San Valentino.
“Celebriamo la festa di San Valentino in tempo di pandemia -ha detto il vescovo- in parte mancherà la solennità usuale ed esteriore, e non avranno luogo le tante manifestazioni civili e popolari, che solitamente si accompagnano alla festa per evitare assembramenti.
Del resto l’elevato numero di malati e di morti non ci consente di girare la faccia dall’altra parte o di far finta di nulla. Molti sono colpiti da sofferenze e lutti e tutti condividiamo il dolore di tanti concittadini, o addirittura siamo stati segnati nelle nostre stesse famiglie. Le stesse gravi ristrettezze sociali ed economiche, causate dalla pandemia, suggeriscono parsimonia e non consentono baldorie e manifestazioni di piazza.
E tuttavia la festa del santo patrono, quest’anno può essere vissuta in un clima di più piena spiritualità, di sincera devozione e di prolungata preghiera.
Una preghiera che vuole invocare l’intercessione del Santo per ottenere salute per i malati, conforto ai sofferenti, rinnovo degli stili di vita, la pace in Italia e nel Mondo, lavoro onesto per i disoccupati, futuro per i giovani, solidità dell’amore degli innamorati, benessere per tutti.
Quest’anno, a partire dalla festa di San Valentino intendiamo fare memoria della visita di San Giovanni Paolo II alle Acciaierie e a Terni, avvenuta quaranta anni fa, il 19 marzo 1981. Un evento ancora vivo nella mente di coloro che vi hanno partecipato e raccontato con entusiasmo alle generazioni successive.
Il papa San Giovanni Paolo II, proprio all’inizio della visita, salutando le Autorità, pronunziò parole lusinghiere verso la città, i suoi lavoratori e i cittadini tutti:
Sono particolarmente lieto di trovarmi oggi, solennità di San Giuseppe, il quale, come è noto, è Patrono della Chiesa universale e protettore dei lavoratori, in questa operosa Città di Terni, che, vegliata dalla mole antica della Cattedrale, e caratterizzata dalle enormi strutture delle acciaierie, si distingue, oltre che per le profonde tradizioni cristiane, per la sua pulsante attività industriale, sociale ed economica, ricca anche e soprattutto di numerosi e grandi santi e nota per la schietta spontaneità dei suoi abitanti, temprati nel carattere dalle consuetudini del duro lavoro e insieme distinti da sentimenti fieri, gentili e generosi.
Il tema del lavoro, in riferimento alla nostra città, sarà come il filo conduttore delle riflessioni che, a partire dalla festa di San Valentino verrà trattato in occasione del 40esimo anniversario della visita del Papa fino al mese di maggio, quando festeggeremo San Giuseppe Lavoratore. Tale proposta, coordinata dall’Azione Cattolica diocesana e dal Comitato diocesano, intende avere l’apporto e il coinvolgimento del mondo del lavoro, le parti sociali e tutti i cittadini.
Infine -conclude il vescovo- giova sottolineare che la festa di San Valentino di quest’anno vuole essere un invito alla speranza, perché l’amore cresca, che esso non si sfaldi in un tempo di quarantena e di crisi come quello che attraversiamo”.