Sebbene ogni volta la solennità del Corpus Domini rappresenti per la città di Orvieto la celebrazione di maggiore intensità spirituale, grazie ai tesori religiosi, storici e artistici che racchiude, quest’anno la festa ha assunto una valenza ancora più profonda per la concomitanza con il secondo anno del Giubileo eucaristico, che, iniziato nel gennaio 2013, andrà a concludersi nel novembre prossimo.
Come è noto, infatti, il 750° anniversario del miracolo di Bolsena e dell’istituzione della festa del Corpo e del Sangue del Signore proprio a Orvieto, a opera del papa Urbano IV, è stata l’occasione per la concessione di un Giubileo straordinario da parte di Benedetto XVI, di durata biennale, per unire due eventi che hanno segnato in maniera indelebile non solo la storia di Orvieto ma anche quella della Chiesa universale.
E in effetti, l’importante anniversario scandito da questo ultimo tempo giubilare ha permeato le celebrazioni di quest’anno, iniziate giovedì 19 giugno con la messa in Duomo, celebrata dal vescovo Benedetto Tuzia, il quale, commentando le parole del Vangelo di Giovanni: “Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita”, ha sottolineato come quelle di Gesù siano affermazioni “enormi”, vale a dire “fuori della norma”, che segnano una novità assoluta.
Per tale ragione il Vescovo ha invitato tutti a essere pienamente responsabili di fronte al Mistero dell’eucaristia, da ricevere non in maniera stanca e abitudinaria ma nella profonda consapevolezza che da lì abbiamo la Vita. Un invito che ha rivolto in particolare ai bambini e ai ragazzi di tutte le parrocchie orvietane che hanno ricevuto la prima comunione e ai ragazzi della cresima.
Come di consueto, la messa è proseguita con la processione con il Ss. Sacramento che, il giovedì, si snoda unicamente nelle vie intorno alla cattedrale, facendo una significativa sosta presso il monastero delle suore Clarisse di San Bernardino.
Domenica 22 giugno le celebrazioni hanno avuto inizio alle ore 6 quando, in occasione della prima messa della giornata, avviene l’ostensione del sacro Corporale, che viene collocato per questa unica volta all’anno dietro l’altare centrale. È una messa particolarmente cara alla popolazione orvietana, che vi partecipa numerosa unitamente ai pellegrini che nella notte hanno percorso la Marcia della fede partendo da Bolsena e ripercorrendo le strade che nel 1263 i fedeli solcarono per portare il sacro lino fino a Orvieto, da Urbano IV che lo attendeva a Rio Chiaro, come mirabilmente raffigurato nei dipinti della cappella del Corporale.
La messa solenne delle 9 è stata presieduta dal card. Pietro Parolin, segretario di Stato di Papa Francesco e suo principale collaboratore, che ha onorato con la sua presenza la festa del Corpo e del Sangue del Signore in questo importante 750° anniversario della sua istituzione.
Il card. Parolin, che ha presieduto la messa concelebrata dal nostro vescovo Benedetto e dall’arcivescovo Marra, ha inteso richiamare, nella sua profonda omelia, anche le parole di Papa Bergoglio, che invita la Chiesa incessantemente a confessare Cristo come unico Signore, in tal modo mettendo in luce l’aspetto centrale ed essenziale dell’eucaristia nella vita cristiana. Il Cardinale ha poi partecipato alla storica processione che si snoda in tutta la città, per le cui vie il santo Corporale viene solennemente portato e riceve la commossa adorazione non solo degli orvietani, ma anche di tutti i turisti e i pellegrini che accorrono sempre numerosissimi.
Come da tradizione, il Corporale viene onorato dalla presenza degli oltre 400 figuranti che compongono il glorioso Corteo storico di Orvieto, che ogni anno gli rende omaggio con una straordinaria sfilata, che precede la processione religiosa. La processione si conclude con il ritorno sul sagrato del duomo, ove viene impartita la solenne benedizione con il Ss. Sacramento e al termine della quale il Corporale viene nuovamente ricollocato sull’altare maggiore.
La festa si conclude con l’ultima celebrazione eucaristica pomeridiana, al termine della quale il Corporale viene riposto nel reliquiario marmoreo dell’Orcagna nella cappella a lui dedicata. Quest’anno un inconveniente tecnico ha però impedito il consueto rito della reposizione, anch’esso amatissimo dagli orvietani, per cui il sacro lino non ha potuto essere collocato nell’alto del tabernacolo, ma è rimasto in basso nella cappella di fronte all’altare, ove poteva essere ammirato ad altezza d’uomo. Non un disguido, quindi, ma un segno: il Signore è presente e vuole rimanere vicino agli uomini. La festa del Corpo e del Sangue del Signore ce lo ricorda in modo del tutto speciale ogni anno.
Staffetta Praga – Bolsena – Orvieto
Praga, 1263-1264
Pietro, un sacerdote di origine boema, intraprende un lungo pellegrinaggio verso Roma per chiarire i suoi dubbi sull’eucarestia. Il viaggio spirituale lo porterà prima ad assistere al miracolo di Bolsena, avvenuto nell’omonima città, poi a Orvieto, dove il papa Urbano IV, vedendo il fazzoletto insanguinato, istituirà la festa del Corpus Domini con la bolla del 1264 e commissionerà la costruzione del duomo per custodire la sacra reliquia.
Praga, 2014
750 anni dopo, dodici ragazzi, sei italiani e sei cechi, hanno ripercorso le tappe del sacerdote Pietro nell’ottava edizione della staffetta Praga-Bolsena-Orvieto, organizzata anche quest’anno da Ennio Colombini. Appena giunta a Praga, la rappresentativa italiana – composta da Agnese Bacocco, Sara Belcapo, Anna Lena Fabrizi, Rachele Frosinini e Andrea e Lorenzo Pitardi – è stata accolta dal Sindaco e dal Cardinale arcivescovo della città. È partito da qui il percorso della staffetta, che in quindici giorni ha portato i ragazzi a toccare tappe in tre diversi Paesi fino ad arrivare a Orvieto il giorno della festa del Corpus Domini. Un’esperienza indimenticabile per i ragazzi, che pur avendo corso per tanti chilometri, hanno hanno conosciuto persone nuove che li hanno accolti con disponibilità e gentilezza, e visitato molte città, scoprendo altre culture e tradizioni.