La quinta giornata di B non inverte la tendenza al ribasso di questo avvio di campionato delle umbre, sebbene le prestazioni di Perugia e Ternana siano da archiviare con valutazioni ben diverse. Fatto sta che i punti in classifica raccolti sono pochi e le posizioni nella graduatoria cominciano a farsi preoccupanti. Il Perugia viaggia in zona medio bassa a 5 punti mentre la Ternana, con un solo punto, ricopre addirittura l’ultimo posto in classifica.
L’ultima giornata ha dimostrato per certi aspetti come i fattori esterni possano influire nei risultati molto più che le situazioni di gioco o la predisposizione tecnico-tattica in campo.
Il Perugia, chiamato al riscatto dopo la sconfitta immeritata di La Spezia, scende in campo al Curi con il piglio giusto, interpretando un incontro gagliardo e convincente. La squadra di Bisoli appare in crescita di gioco e di condizione, e costringe alla difensiva un Cesena sceso al Curi con le ambizioni che derivano dalla classifica e da un organico competitivo e accreditato. I romagnoli non riescono a mettere fuori la testa dalla propria metà campo e solo con una buona dose di fortuna non capitolano in almeno tre occasioni dove i pali si sostituiscono al portiere. L’assoluto protagonista della gara è comunque l’arbitro Abisso di Palermo che, al di là di un atteggiamento apparso per tutti i novanta minuti fortemente contrario ai Grifoni, nega almeno in quattro occasioni, chiare sia dal vivo che nelle immagini Tv, il calcio di rigore ai biancorossi e che poi lascia il Cesena in nove uomini forse per pulirsi la coscienza.
Il risultato è un pareggio a reti inviolate che non premia l’abnegazione e il gioco del Perugia e che non dà punti fondamentali per la classifica ma soprattutto per rasserenare un ambiente già in apnea in vista della trasferta insidiosa di Trapani nel posticipo di lunedì 5 ottobre.
A Terni i fattori esterni al campo sono quelli societari. Il vuoto tecnico lasciato dalle dimissioni di Toscano ha scoperchiato una pentola di polemiche e ha messo la società di fronte alle proprie responsabilità davanti ai tifosi e alla città. La soluzione provvisoria di mettere al timone dei rossoverdi l’allenatore della primavera Stefano Avincola non ha dato certezze e non ha sicuramente rasserenato l’ambiente. Le conseguenze si sono viste tutte sul difficile campo di Salerno, dove una Ternana timorosa e poco lucida non è riuscita neanche a sfruttare la superiorità numerica a proprio favore per tutto il secondo tempo. Anzi, i rossoverdi vanno sotto alla prima occasione della ripresa, trovano il pareggio subito dopo ma poi cadono di nuovo e non riescono a reagire fino alla fine.
Ennesima sconfitta per una Ternana che rimane ad un solo punto anche se, in questo caso, le responsabilità sul campo sono meno delle attenuanti. Nella giornata di lunedì la società di via Aleardi, con evidente ritardo, ha incaricato il nuovo allenatore Roberto Breda, ex Latina che proverà a dare la scossa ad un ambiente minato e in forte difficoltà.
La gara interna di sabato contro un Novara che viaggia con i rossoverdi nelle zone basse della classifica, può essere l’occasione per trovare punti ed un nuovo slancio verso una stagione meno in salita.
Le altre di B
Cominciano a delinearsi, almeno in testa, le posizioni di classifica, e i valori presunti iniziano a venire fuori in un campionato comunque equilibrato. Il Cagliari sfrutta la sconfitta del Livorno, che cade dopo 4 vittorie consecutive, per portarsi in testa. I sardi passano in casa con un pirotecnico 3 a 2 sul Latina mettendo in mostra la solita vena realizzativa. I labronici cedono invece in casa allo Spezia per 1 a 2 candidando i liguri ad un posto da protagonista. Il Crotone passa per 2 a 0 a Vercelli allungando la sua striscia positiva. Spiccano le vittorie del Trapani per 4 a 2 sull’Entella, del Modena per 1 a 0 sul Lanciano, e del Bari per 2 a 1 sull’Avellino di fronte a 20.000 spettatori. Si chiudono in pari le sfide Ascoli-Brescia e Vicenza Pescara. Nel posticipo prima vittoria del Como che sbanca Novara per 2 a 0.