“Io sono il Buon Pastore: conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me!” così mons. Chiaretti è stato accolto dai giovani; tanti altri sono stati i “Benvenuto” durante i 3 giorni a Castiglione del Lago. Lo aspettavamo come colui che viene a conoscerci e ad aiutarci e così è andata: nei vari incontri, più o meno affollati, ci siamo presentati come una comunità composta da persone consapevoli dei propri limiti ed errori, che comunque cercano di servire Dio, aperte ad altre che si impegnino insieme a loro in un nuovo spirito di comunione. Abbiamo cercato di dare il meglio in maniera oggettiva: l/obiettivo non era quello di dimostrare che va tutto bene o fare bella figura, ma era giusto che il vescovo vedesse quello che ruota effettivamente in parrocchia e…quello che non ruota! E/ stato un programma ricco, intenso e organizzato nei minimi dettagli da diverse èquipe che hanno collaborato alla preparazione da almeno due mesi insieme al parroco don Idilio Pasquoni. L’obiettivo è stato quello di cooperare attraverso la convocazione di tutte le realtà e di tutte le persone alle quali abbiamo consegnato porta a porta sia la lettera del vescovo “Verrò a farvi visita”, che il programma delle 3 giornate.
La Visita pastorale è iniziata ufficialmente il 14 ottobre con l’amministrazione della Cresima a circa 40 ragazzi ai quali è stato rinnovato l’invito a proseguire, anzi a “ri-iniziare” il cammino cristiano, insieme agli adulti e alle famiglie, colonne portanti della Chiesa. A pranzo lo attendevano la comunità neocatecumenale e quella del Rinnovamento nello Spirito. Nel pomeriggio, c’è stato subito l’incontro con la città, comprese le istituzioni, con interventi esplicativi e canori (schola cantorum, minicorale e coro parrocchiale). In questo incontro ci siamo presentati: sono intervenuti il vice sindaco per l’Amministrazione comunale, i rappresentanti delle altre istituzioni civili e militari presenti in città e le associazioni di volontariato Avis-Aido, Confraternita della Misericordia.
Intanto si stavano preparando in Chiesa i frati di S.Maria degli Angeli, venuti appositamente per organizzare /festeggiare l’ordinazione a diacono di fra Andrea dall’Amico, castiglionese doc, che aveva pensato bene di approfittare della visita pastorale per questa sua e nostra grande occasione. Alle 17.30 l/assemblea si è quindi spostata in parrocchia dove è cominciata la Messa che ha visto presenti anche don Fabio e don Gian Luca. Lo scenario era questo: il vescovo, gli ex-parroci della nostra comunità, l’attuale parroco, il “prossimo” diacono e la gente che rappresenta il futuro, insomma la Chiesa di ieri e di oggi che, insieme al pastore, guardano verso il domani. Il Vescovo ha parlato del servizio nella sua omelia. “La mia vita è servizio, – ha commentato fra Andrea – rendetemi servitore altrimenti la mia esistenza non ha senso”. Il rinfresco alla Casa del Giovane è stato la conclusione della prima giornata. “Tour de force”: questa l’espressione utilizzata da don Idilio per esprimere le giornate che attendevano il vescovo….ed è stato veramente così.
Nel pomeriggio di lunedì ha visitato l’ospedale e alcuni nostri anziani, le nostre fondamenta (da qui il nome “gruppo radice” che abbraccia il mondo della sofferenza). Il pomeriggio è terminato con l’incontro con la Giunta comunale e, dopo un brevissimo riposo, la cena con i giovani. Eravamo 22. Il clima era di tipo familiare, la stessa tavola “rotonda” con colori vivaci, esprimeva calore. Il Vescovo ci ha raccontato alcune vicende che lo hanno colpito durante la visita in Malawi ed in particolare alcuni giovani che sfoggiavano “il loro essere cristiani” con fervore. Ci ha ricordato l’esperienza dei salesiani e di don Milani ribadendo l’importanza dei laboratori della fede e degli oratori, di cui avevamo già parlato durante l’incontro a Montemorcino post-GMG2000. Ci ha rinnovato l’invito del Papa ad essere il sale della terra e a pregare per riuscire, con l’aiuto di Dio, a testimoniare la fede con coerenza senza mai perdere la nostra identità. Il tempo è volato. Poi era in programma l’incontro con le realtà parrocchiali. Questo momento è stato caratterizzato da domande riguardo ai temi fondamentali: famiglia e giovani. Il Vescovo ha invitato a fare della Parola di Dio il nostro pane quotidiano, in vista anche della “nuova evangelizzazione”, attraverso anche degli incontri formativi organizzati a livello diocesano. Ha parlato di unità e della necessità di un Consiglio pastorale zonale che coordini una zona, oltre la parrocchia!Il martedì mattina lo aspettavano le scuole elementari poi medie ed infine gli istituti superiori. È stato un gesto molto significativo, quest’ultimo, visto l’allontanamento dei giovani dopo la cresima, come se questa fosse il punto di arrivo e invece no, come ha detto il Vescovo, è il trampolino di lancio.
Un segno importante del pastore anche verso quei giovani che rifiutano una Chiesa che in realtà non conoscono o comunque si soffermano alla Chiesa delle istituzioni o alla Chiesa “umana”, che appunto per questo può sbagliare. A pranzo, questa volta, lo attendevano alcuni rappresentanti delle realtà parrocchiali. Nel pomeriggio la visita alle strutture Caritas e alle due chiesine Madonna del Vitellino e Madonna del Soccorso, dove lo hanno accolto i bambini con canti gioiosi e doni, gli adulti e gli anziani. Ha ribadito l’importanza della Sacra Famiglia che veglia sulle nostre case, come modello da imitare nel cammino verso la santità e ai bambini ha detto che non c’è un’età per essere santi, riferendosi a 6 Santi fanciulli. In questi incontri il Vescovo ci ha fatto capire quanto sia fondamentale che le due chiesine e le loro realtà convergano verso l/unità della parrocchia.Dopo cena si è tenuto l’incontro conclusivo. Mentre i nostri gruppi di volontariato hanno fatto presente la loro esigenza di darsi una “ringiovanita”, i giovani preferiscono puntare su chi verrà dopo di loro, i ragazzi! Da qui si è passati al problema dei fidanzati e delle giovani coppie. È necessaria una preparazione al matrimonio più compatta e continuativa che faccia intendere che la famiglia metta Dio al primo posto, prosegua il cammino iniziato con i corsi per fidanzati e si possa aprire al servizio all’interno della comunità parrocchiale.
Dopo il dibattito, c’è stato il momento delle testimonianze in particolar modo dei ministri laici presenti. Anche don Idilio è intervenuto facendoci rivivere la sua storia e i suoi 5 anni qui, a Castiglione del Lago, nei quali ha cercato di conoscere le famiglie, entrando il più possibile in ogni casa e promuovere l/impegno dei laici in parrocchia e verso la zona. Il Vescovo ci ha ricordato l’esigenza di laici che si impegnino, attraverso una valida formazione, perché, ora più che mai ognuno di noi deve rispolverare il termine “prossimo”, a volte frainteso o riadattato alle nostre esigenze. Il cristiano è colui che serve Cristo che si manifesta attraverso chi ci “viene sbattuto accanto” e non chi “ci mettiamo accanto”. Da qui, il chiaro riferimento alla situazione mondiale che stiamo vivendo. Un bambino ha chiesto al Vescovo qual è il suo desiderio: “Divenire santo!” ha risposto, continuando “e portare alla santità questa diocesi che mi è stata affidata dal Santo Padre”.
Ci siamo veramente sentiti in comunione con il nostro Pastore che è veramente venuto per servirci dandoci la sua benedizione insieme a dei consigli indispensabili per continuare. Alla fine tutti ci siamo uniti nella gratitudine a lui, che si esprime bene nelle parole della presentatrice della serata: “grazie per l’energia!!”. Anche lui ci ha ringraziati per tutta l’accoglienza ricevuta, di avergli donato speranza e insomma di avergli fatto cominciare bene questa lunga marcia verso le zone della diocesi. Erano ormai le 23.30 circa del 16/10, la visita pastorale qui a Castiglione del Lago si concludeva per proseguire nella prossima zona pastorale. Ci vorranno circa 4 anni, almeno così si auspica il vescovo, per completarla. Noi gli stiamo vicini con la preghiera. Nel piccolo rinfresco in cui ci siamo salutati, lui ci ha guardati e ci ha detto “In gamba!”. Grazie, è una promessa!