‘Fantasmi’ ben solidi

Quasi 4.000 casi di edilizia abusiva. Ipotesi di petizione popolare

Un movimento di opinione va prendendo corpo intorno al problema sempre più pressante ed urgente dei cosiddetti ‘edifici fantasma’, quelli cioè scoperti sulla base di rilevazioni aeree dall’agenzia del territorio, ma ad oggi non censiti in catasto. Una situazione pesantissima nell’Eugubino, che probabilmente detiene un record o quasi a livello umbro: secondo le segnalazioni operate, dovrebbero essere regolarizzate ben 3.893 strutture edilizie, comprese le 221 che avrebbero perduto il requisito di ruralità. L’urgenza è accresciuta dal fatto che la stessa Agenzia ha incominciato a sollecitare la regolarizzazione minacciando, in caso contrario, di adottare le procedure d’ufficio, con tutte le possibili conseguenze economiche e legali. Da qui sta prendendo corpo l’iniziativa di una petizione popolare per sollecitare il Consiglio comunale ad attivarsi affinché, attraverso una apposita legge di iniziativa regionale, venga trova una soluzione che, ferma restando la lotta all’abusivismo, consenta di regolarizzare la situazione. Una vicenda sulla quale aveva posto l’attenzione anche l’Amministrazione comunale che, pressata dalle esigenze organizzative richieste dal nuovo Piano regolatore, ha da tempo sospeso i sopralluoghi (affidati a due tecnici con la collaborazione dei vigili urbani) iniziati seguendo un itinerario disegnato dal sorteggio tra i 409 fogli catastali coinvolti. Lo scopo era quello di acquisire elementi utili per definire se la strada da percorrere fosse stata quella della sanatoria o, invece, della demolizione (alcune ordinanze del genere sarebbero già state predisposte, ma non notificate). In questa situazione di sostanziale inerzia, sulla spinta dei cittadini, il Comitato territoriale area sud, presieduto da Andrea Battellini, ha deciso di promuovere una petizione popolare al Consiglio comunale, provando a coinvolgere anche gli altri comitati, per chiedere ‘ai partiti presenti in Consiglio comunale di attivarsi affinché con una apposita legge di iniziativa regionale sia resa possibile la sostituzione delle strutture fatiscenti esistenti’, l’avvio di ‘una semplificazione degli adempimenti burocratici’ che appesantiscono il settore con diverse contraddizioni, l’apertura di un dialogo tra istituzioni, cittadini ed associazioni di categoria per ‘risolvere una volta per tutte il problema’. Anche l’assessore Sauro Monacelli per uscire dal disagio attuale ha fatto riferimento, auspicandolo, ad un percorso che chiami in causa leggi regionali da trasferire nel regolamento del Prg.

AUTORE: Giampiero Bedini