“Coraggio, avanti su questa strada con le famiglie!” è stato il saluto, pieno di slancio, che Papa Francesco ha rivolto, dopo l’Angelus, ai 1.300 partecipanti alla 47a Settimana sociale a Torino. Il Papa si è rallegrato “per il grande impegno che c’è nella Chiesa in Italia con le famiglie e per le famiglie, e che è un forte stimolo anche per le istituzioni e per tutto il Paese”.
“La famiglia non è un affare privato”: ecco “la prima conclusione, il punto di non-ritorno del nostro cammino”, ha detto tracciando le fila dei lavori Luca Diotallevi, vice presidente del Comitato organizzatore. Ma, soprattutto, “ci costringe a inserire nel dibattito pubblico italiano un elemento scandalosamente scorretto”.
L’architettura della famiglia “è una parte essenziale, ineliminabile, dell’architettura della civitas” ha detto ancora Diotallevi. L’obiettivo: un New Deal sulla famiglia (auspicato anche da Franco Pasquali, coordinatore di Retinopera). Prima mossa: un esame di coscienza. Diotallevi è volutamente provocatorio: “Cosa abbiamo fatto noi laici cattolici italiani, in questi tre anni nella civitas e nella ecclesia, anni così difficili e talvolta drammatici?”. E ancora: “È inutile, o ipocrita, che i laici cattolici italiani si pongano la questione della famiglia senza porsi anche con schiettezza la questione dello stato in cui versa oggi il cattolicesimo politico in Italia… Se è vero che la famiglia non è un affare privato, ma pubblico, ciò significa che il caso della famiglia ha molti profili, e sicuramente uno anche politico”.
È una vera e propria “chiamata alle armi”, nella direzione pacifica di chi accetta il dialogo e il confronto, quella di Diotallevi. “Bisogna combattere”, e la partita si gioca sul piano politico: è lì che vanno pensate con creatività le azioni collettive, che rimandano a una parola che è ricorsa molto di frequente nella Settimana sociale: “alleanza”.
Quello dei laici cattolici si profila come “un impegno pesante e protratto nel tempo”. Inutile nascondersi, del resto, che “sono decenni che agli italiani viene negato di avere un voto pesante almeno quanto quello che hanno i cittadini delle grandi democrazie”. Vogliamo essere noi, invece, a decidere chi ci rappresenta, ne abbiamo il diritto e il dovere. “Bisogna combattere”, con “l’agonismo della libertà” di sturziana memoria e con la capacità di “convergere”.
E la prima battaglia è quella di “continuare ad affermare lo spirito e la lettera con cui la nostra Costituzione riconosce i diritti e i doveri di quella particolare formazione sociale che è la famiglia fondata sul matrimonio. Non possiamo spaventarci né tacere di fronte a chi propone o minaccia di trasformare un diritto in un reato di opinione”.
Ma sono tanti i temi sul tappeto, come “la valenza pubblica dell’impegno educativo, la contestazione radicale che va portata alla pretesa dello Stato di farsi educatore, la crisi dell’educazione alla laboriosità e all’intraprendere, il carattere ingiusto e inefficiente della pressione fiscale che oggi debbono sopportare i contribuenti italiani e le loro famiglie, la onerosità e gli aspetti sperequativi del modello di welfare State tuttora imperante”. Senza contare lo “sfruttamento” delle famiglie immigrate e il degrado degli spazi urbani che incide sulla qualità della vita, non solo delle periferie.
Le Settimane sociali, ha detto il Papa all’apertura di questa edizione, “sono state provvidenziali e preziose, e lo sono ancora oggi”. Anche per la loro capacità di “affrontare, e se possibile anticipare, gli interrogativi e le sfide talvolta radicali posti dall’attuale evoluzione della società”. “Coraggio, avanti”, il suo invito all’Angelus. Appuntamento allora al 2017.
Il Messaggio del Papa
Per la Settimana sociale Papa Francesco ha inviato un Messaggio al card. Bagnasco, presidente della Cei. “Le Settimane sociali – scrive – sono uno strumento privilegiato attraverso il quale la Chiesa in Italia porta il proprio contributo per la ricerca del bene comune del Paese. Questo compito, che è di tutta la comunità nelle sue diverse articolazioni, appartiene in modo specifico ai laici e alla loro responsabilità… Per la comunità cristiana la famiglia è ben più che ‘tema’: è vita, è tessuto quotidiano, è cammino di generazioni che si trasmettono la fede insieme con l’amore e con i valori morali fondamentali… Il futuro della società, e in concreto della società italiana, è radicato negli anziani e nei giovani: questi, perché hanno la forza e l’età per portare avanti la storia; quelli, perché sono la memoria viva”.
I temi e i momenti dell’incontro di Torino
La 47a Settimana sociale dei cattolici italiani, sul tema “La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”, si è svolta con base al teatro Regio di Torino il 12-15 settembre. Gli interventi, anche in forma video, si possono trovare sul sito www.settimanesociali.it. La prolusione è stata tenuta dal card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, sul tema “L’architettura della famiglia: logica e ricadute sociali”. Il giorno 13, dopo i saluti del premier Enrico Letta, si sono tenute le relazioni: “I diritti della famiglia riconosciuti nella Costituzione italiana” (Lorenza Violini); “La famiglia oggi: scenari e prospettive” (G. Carlo Blangiardo), “Le politiche familiari per il bene comune” (Stefano Zamagni). Hanno quindi preso avvio i gruppi di lavoro / assemblee tematiche, che riguardavano: la missione educativa della famiglia (con Franco Miano, presidente dell’Ac, e il pedagogo Domenico Simeone); le alleanze educative, in particolare con la scuola (M. Grazia Colombo dell’Agesc, suor Anna Monia Alfieri della Fidae); accompagnare i giovani nel mondo del lavoro (suor Silvana Rasello del Ciofs-Fp, e l’economista Vittorio Pelligra); la pressione fiscale sulle famiglie (Roberto Bolzonaro del Forum famiglie, e l’economista Luigi Campiglio); famiglia e sistema di welfare (Francesco Antonioli del Sole 24 Ore, e il giurista Luca Antonini); il cammino comune con le famiglie immigrate (con i sociologi Maurizio Ambrosini e Laura Zanfrini); abitare la città (Paola Stroppiana dell’Agesci, e l’economista Luigi Fusco Girard); la custodia del creato per una solidarietà intergenerazionale (con il pedagogo Pierluigi Malavasi, e Simone Morandini della Fondazione Lanza). Il sabato pomeriggio è andata in onda una puntata speciale di A Sua immagine dedicata alla Settimana. Le conclusioni, domenica mattina, sono state affidate al prof. Luca Diotallevi, vice presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali.