Fa riflettere, e pure parecchio, che un italiano su cinque abbia abbandonato i social media nell’ultimo anno. Qualcuno l’ha definita un’autentica “fuga”, proprio perché il 22 per cento dei nostri connazionali nel 2021 non ha più frequentato almeno una tra le reti sociali nelle quali aveva aperto i suoi profili. Nella scelta di disconnettersi prevale il rifiuto di modelli frivoli e noiosi, e la stanchezza per le troppe fake news che lamenta almeno un internauta su quattro. Sono solo alcuni dei numeri in evidenza nel Digital consumer trends survey 2021 pubblicato da Deloitte.
Ciò che sono diventati i social media negli ultimi anni è davvero sotto gli occhi di tutti. Indagini, ricerche e rapporti – a livello nazionale e internazionale – non fanno altro che confermare la percezione che ciascuno di noi sperimenta ogni giorno, affacciandosi nel flusso incessante dei post che popolano le varie piattaforme. Come abbiamo già avuto modo di raccontare la scorsa settimana, presentando il messaggio di Papa Francesco per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, c’è una infodemia dilagante (una sempre più ampia “pandemia dell’informazione”) che ha bisogno di antidoti e anticorpi. Con estrema urgenza, per altro. Per questo il Santo Padre indica l’ascolto reciproco come possibile “vaccino” per contrastare il diffondersi del virus del parlarsi addosso, del ridicolizzare l’altro, dell’offesa gratuita e violenta, dell’imposizione del proprio punto di vista senza accendere un vero e fertile dialogo.
Rivolgendosi nei giorni scorsi al consorzio internazionale di media cattolici Catholic fact-checking , il Papa ha affermato che davanti al moltiplicarsi delle informazioni e al diffondersi di false notizie, in particolare sui vaccini anti-Covid, è necessario ricercare sempre la verità senza colpire chi le condivide, talvolta senza cognizione di causa. Il cristiano – altro grande insegnamento di Francesco – è contro le menzogne, ma sempre per le persone. Non bisogna dimenticare, avverte, la “distinzione tra le notizie e le persone”. Se è necessario contrastare le fake news , vanno sempre rispettate le persone che spesso inconsapevolmente vi aderiscono. Anche questo – per ogni credente e per i media cattolici – è autentico, complesso ma doveroso terreno di ‘missione’.