Evento di grazia

Diocesi. Si è conclusa la prima parte della visita pastorale del vescovo Sorrentino

Domenica 6 marzo, con una celebrazione eucaristica nella chiesa cattedrale di S. Rufino, si è conclusa la prima parte della visita pastorale, quella riservata alla città serafica e al vicariato di Assisi. Sono stati quaranta giorni intensi di lavoro per il Vescovo, che ha voluto avvicinare personalmente tutte le realtà ecclesiali e civili, per portare ovunque la presenza del Signore. La visita si è rapidamente configurata come evento di grazia: l’aspetto formale-giuridico cede il passo a un rapporto più autentico e più conforme alla vera missione del Vescovo, in questo momento storico e in questo passaggio difficile, nel quale s’impone, una vera, nuova evangelizzazione. E il Vescovo è passato di realtà in realtà ad annunciare il Mistero di Cristo, che rischia di tornare di nuovo “nascosto”, come dice san Paolo. È come un soffio gioioso, ma deciso, su un braciere ancora acceso, per grazia di Dio, ma che ha urgente bisogno di scuotersi la cenere. È così bello vedere come i carboni riprendano vigore; e non potrebbe essere diversamente, perché la visita di Dio, quando la mediazione non pone ostacoli, è sempre un evento di festa. Come abbiamo detto, la Visita ha raggiunto tutte le realtà ecclesiali e anche quelle civili, con grande rispetto per i ruoli, ma con la gioia di offrire a tutti una visione positiva alla luce della “buona notizia”. È stato così incoraggiante incontrare, in ogni comunità, la presenza di operatori, uomini e donne, che lavorano con generosa semplicità, nel portare avanti il peso dell’impegno apostolico, accanto ai nostri sacerdoti, in quella visone nuova che il Concilio ha dato della Chiesa. Non che non si siano evidenziati anche dei problemi che meritano tutta la nostra attenzione, come la presenza di espressioni religiose sincretistiche ed esoteriche, che giungono in Assisi, nella vasta area del Subasio, richiamate anch’esse dal fascino della spiritualità di Francesco, della quale si colgono solo aspetti esteriori e talvolta non autentici. Un fenomeno questo che non può essere sottovalutato, perché l’unico vero salvatore resta sempre e solo Gesù, il Signore! Il Vescovo lo ribadisce con forza, ad ogni occasione. Ma quello che è emerso di più prezioso della città serafica è la presenza delle decine di comunità religiose che hanno trasformato Assisi in un grande alveare: accanto alle basiliche più note, tanti piccoli conventini, ricavati da antiche abitazioni assisane: cappelle arredate in semplicità e grande decoro; tutto un piccolo mondo sommerso, dove le famiglie religiose, le più svariate, che si riconoscono nel carisma di Francesco e di Chiara, tengono viva la fiamma della spiritualità serafica. È attraverso di loro che quanti giungono in Assisi, soprattutto giovani, trovano l’opportunità di scoprire la vera anima di questa città unica al mondo. Tutto questo mondo religioso ha accolto con riconoscenza il Pastore e ha confermato la piena appartenenza alla Chiesa diocesana che, otto secoli fa, per mano del vescovo Guido, ha avuto da Dio il dono di un carisma incomparabile.

AUTORE: Don Girolamo Giovannini