In occasione della solennità del Corpus Domini, giovedì 4 giugno è stata celebrata nella cattedrale di San Rufino la messa alla quale è seguita la processione fino alla basilica di San Francesco. Come ricordato all’Angelus dal vescovo mons. Domenico Sorrentino, la solennità del santissimo Corpo e Sangue di Cristo nella città serafica si preferisce celebrarla nel giorno esatto, anche se in molte località viene spostata alla domenica successiva.
La solennità del Corpus Domini fu istituita nel 1247 nella diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell’eucarestia in reazione alle tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale ma solo simbolica. Papa Urbano IV, con bolla Transiturus de hoc mundo dell’11 agosto 1264, da Orvieto (dove aveva stabilito la residenza della Curia), estese la solennità a tutta la Chiesa.
“La santa eucaristia è al centro della vita dell’uomo”: questo il passaggio-chiave dell’omelia pronunciata dal vescovo Sorrentino. Una liturgia – come ha sottolineato lo stesso Vescovo – che “ci fa rivivere l’istituzione dell’eucaristia e ci permette di replicare la festa del Giovedì santo. Il primo aspetto che viene posto in evidenza durante la processione – ha aggiunto – è che Gesù è presente in mezzo a noi. Una presenza divina e umana. Dio è al di là dei nostri pensieri, ma tutta la storia della salvezza è un progressivo avvicinamento che rende la Sua presenza sempre più concreta. Da Gesù, Verbo di Dio fatto carne, l’eucaristia si espande nella nostra vita di ogni giorno. Il pane e vino portati sull’altare dopo che sono state pronunciate le parole dell’effusione ci fanno notare la presenza viva di Gesù. Altro elemento costitutivo della santa eucaristia è la convivialità: Dio si è reso presente donandosi, e ci invita a mensa facendo del suo corpo il nutrimento e del suo sangue la bevanda. Quindi, ogni volta che la riceviamo, diventiamo una cosa sola”.
Il Vescovo ha concluso l’omelia affermando che “Assisi deve diventare sempre di più città eucaristica. Chi viene in questa città deve apprendere il segreto dell’eucaristia così come lo sanno manifestare san Francesco e santa Chiara”. Infine mons. Sorrentino ha rilanciato un’iniziativa già avviata con successo, ovvero l’adorazione permanente del Santissimo Sacramento presso l’Istituto Serafico.
Parlando del Corpus Domini, non si può tralasciare la città di Cannara, dove le vie del centro storico si tramutano in tappeti floreali. Gli splendidi quadri di fiori sono realizzati nella notte tra il 6 e il 7 giugno dai gruppi d’infioratori. L’infiorata rappresenta per Cannara uno dei momenti culturali, artistici e religiosi di maggior rilievo; un momento in cui l’intero paese si anima di voci, suoni, colori e profumi, e ciascuno offre il proprio contributo.