Molti commentatori, anche autorevoli, hanno definito quella che si è raccolta a Madrid dai quattro angoli del pianeta per la recente Gmg “la gioventù del Papa”.
Dubito che Benedetto XVI sottoscriverebbe questa affermazione, attento com’è a non concentrare e trattenere su di sé l’attenzione ma ad orientarla continuamente, con umiltà e fermezza, verso la persona e l’insegnamento di Gesù Cristo.
Direi piuttosto che quella di Madrid è stata e continua ad essere “la gioventù di Cristo”! Perché Gesù è l’obiettivo delle Gmg: incontrare il Signore e da questo incontro puntare in alto.
I due Papi – Giovanni Paolo II, che ha inventato le Gmg con intuizione profetica e provvidenziale, e Benedetto XVI, che ne ha raccolto l’eredità – hanno sempre proposto ai giovani delle mete alte e dato loro fiducia: “Tu puoi. Tu puoi realizzare una vita vera” (che non è una vita facile, ma una vita che corrisponde in pieno a quell’umanità desiderosa di bontà, di felicità e di senso che porti nel cuore).
Un grande raduno dunque, che per i numeri qualcuno ha definito (a torto) impersonale, ma che in realtà offre proprio ai singoli un tempo propizio per sbocciare ad una vita fatta di valori “alti”. E i giovani li hanno incontrati, questi valori, nei diversi momenti vissuti alla Gmg e nelle testimonianze che si ascoltano e con cui ti puoi confrontare: la celebrazione dell’Eucarestia e della Riconciliazione, l’insegnamento del Papa, le catechesi dei Vescovi, la festa, la conoscenza e la condivisione con i giovani del mondo.
A Madrid c’erano tanti ragazzi e tante giovani famiglie con i loro bambini. Basterebbe questo popolo impegnato con coraggio a cercare per sé e per i propri figli una vita buona a dire che le Giornate sono un’occasione unica, capace di imprimere una svolta decisiva all’esistenza.
Conosco tanti giovani che si sono incontrati grazie alle Gmg ed hanno formato una famiglia. Ne conosco altri che hanno sentito in modo forte e decisivo la chiamata al sacerdozio, alla vita religiosa, alla consacrazione. Altri ancora che gustano un’amicizia nata in questo “grembo” e fattasi solidarietà, progetti comuni, sostegno reciproco.
Alle Gmg si impara che non è vero che il disfattismo culturale di oggi è dominante, come vogliono farci credere molti mass-media. I ragazzi che si sono recati a Madrid hanno potuto vivere l’incontro con una Chiesa giovane e dinamica che offre al mondo un messaggio fatto di quella speranza, di quell’amore e di quella fiducia che sono le forze necessarie per costruire veramente la vita dell’uomo e della società.
La Gmg, infatti, è “esperienza ecclesiale”: per il giovane che vi partecipa la sua Chiesa locale (diocesi, parrocchia, movimento, associazione) diventa progressivamente, al rientro, l’orizzonte in cui iscrivere i rapporti e vivere l’esistenza, in una trama di amicizie e di condivisione di vicende.
Perché la fede non è un fatto privato, personale, ma origina una comunione di persone che si pone nella storia come soggetto comunitario, capace di formulare un giudizio diverso sulla realtà, quel giudizio che diamo sposandoci, consacrando la nostra vita e mettendola al servizio degli altri, affermando un orizzonte di senso in un mondo, in un’Europa che ha perso o offuscato il senso del vivere.
Questa è la Gmg: non una parentesi che si apre e si chiude nell’arco di una settimana o 10 giorni, ma un evento che suscita una cultura e un modo di porsi nuovo, genera un’esistenza trasfigurata e può indirizzare il tuo sguardo ed i tuoi sforzi verso una pienezza di vita.
+ Renato Boccardo
arcivescovo di Spoleto-Norcia, delegato Ceu per la pastorale giovanile
Madrid2011. Più che una cronaca
Nel campo della Fiera a Girona, incontriamo l’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, mons. Gualtiero Bassetti, che si aggira con il suo sacchettino della cena, mentre saluta il noto teologo e vescovo Bruno Forte seduto su un gradino del marciapiede, tra un passaggio continuo di giovani e un fruscio di bandiere.
Gli umbri, oltre 1.000, si ritrovano finalmente a Girona, la diocesi del gemellaggio. I Perugini, che sono tanti, si riconoscono per i loro cartelli, ma ci sono anche le inconfondibili magliette con l’Umbria stilizzata che crea una grande macchia di verde.
È iniziata così questa Gmg 2011 (a Madrid con papa Benedetto XVI) tanto attesa dai ragazzi e con qualche preoccupazione degli organizzatori. Anche se siamo stipati all’inverosimile in palestre e palazzetti dello sport, l’allegria non manca.
Il 13 agosto tutti a Barcellona, siamo solo agli inizi e sembra già di essere in piena Gmg, ci sono 40.000 giovani, tutti quelli ospitati dalle diocesi catalane, messa al porto e lunga camminata a piedi per raggiungerlo. È bello vedere i tanti preti e suore correre per arginare e guidare il proprio gregge, mentre i ragazzi cantano, si salutano, fanno cori… beata gioventù.
Visita a gruppi alla Sagrada Familia, la basilica piace molto ai ragazzi, poi di nuovo al porto di Barcellona per il concerto del Gen Rosso.
Si ritorna a Girona, è tardi, file chilometriche per il bagno e la doccia, grande allegria. Domenica 14 agosto giornata intensa: alle ore 10 nellla basilica di San Felice Martire la celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo di Perugia, mons. Bassetti, e concelebrata dai trenta preti umbri, più i quattro diaconi perugini ordinati il 10 agosto, il rettore del Seminario regionale, don Nazzareno, con tutti i seminaristi.
Nel pomeriggio ci ritroviamo di nuovo nella chiesa di San Felice per un incontro con i nostri giovani, adorazione eucaristica e confessioni, i preti hanno molto lavoro. La sera la veglia in onore della Madonna, ci accoglie l’artistica cattedrale di Girona, il vescovo mons. Francisco Pardo presiede la preghiera.
La mattina del 15 agosto, solennità dell’Assunta, tutti i seimila giovani presenti a Girona partecipano alla messa all’aperto presieduta dal vescovo locale.
Con la benedizione del vescovo si parte per Madrid. Il nostro luogo di accoglienza è la parrocchia di S. Luca a Villanueva del Pardillo. Una parrocchia di recente insediamento di 18.000 anime; siamo accolti dai volontari, e dal parroco don Gabriele.
Il parroco ha voluto noi umbri per il suo legame con san Francesco; inizia la sistemazione, alcuni vanno nelle famiglie, gli altri nei palazzetti dello sport e palestre.
Meglio troppi, ma buoni
I luoghi di accoglienza sono troppo affollati, hanno bisogno di aggiustamenti, perché sono in arrivo i giovani umbri che non hanno partecipato al gemellaggio. Raggiungiamo quota 1.350, comunque a notte fonda un respiro di sollievo tutti sono sistemati. Il 16 pomeriggio, si va a Madrid per la messa d’inaugurazione presieduta dal cardinale Rouco nella piazza di Cibeles.
L’intraprendente don Riccardo di Perugia ha noleggiato un’automobile, perché dobbiamo andare a Casa Italia e in altri luoghi istituzionali per regolarizzare le iscrizioni, prendere i pass mancanti, accreditare i preti: lunghe file e gran lavoro.
Vedendo una lunga fila di preti per ricevere il pass d’accredito e i tanti giovani festosi e allegri, non si può non pensare che questi ragazzi sono il frutto del loro apostolato, del loro amore per Cristo, della fecondità del loro celibato.
Primo giorno a Madrid, l’automobile si rivela preziosa per riportare a casa tutti quelli che hanno perso le corse dei treni e delle metropolitane, gli ultimi arrivano alle due di notte.
Mercoledì 18 agosto, primo giorno di catechesi ufficiale tenute dai vescovi sul tema della Gmg: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”.
Gli umbri partecipano alla catechesi a Villanueva del Pardillo, in un campo da gioco coperto. La prima catechesi la tiene mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, i giovani pongono molte domande.
Alle dodici si celebra la messa, la partecipazione è al massimo, una band musicale anima la liturgia che è concelebrata da tutti sacerdoti presenti.
A qualcuno non piacciamo
Nel pomeriggio si ha notizia della manifestazione degli atei anticlericali che, pur definendosi “laici” e tolleranti, si mostrano molto intolleranti nei confronti dei giovani pellegrini. Qualcuno ha scritto che, se una tale cosa fosse avvenuta durante un Gay Pride, si sarebbe scatenato un putiferio mediatico contro i cattolici.
Un’altra cosa che i media hanno posto poco in evidenza sono le catechesi che si svolgono per tre mattine con la celebrazione della messa. Sono momenti molto importanti e formativi. Per la seconda catechesi arriva mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni – Narni – Amelia e presidente della Ceu. Nella terza catechesi un felice ritorno, mons. Gualtiero Bassetti di Perugia.
Venerdì 19 si svolge la Via crucis nel cuore di Madrid, intensa e commovente partecipazione.
Sabato 20 partenza per il grande raduno, all’aeroporto dei Cuatro Vientos. Il sole picchia imperterrito, i pompieri, i bomberos come li chiamano, ci donano un gradito refrigerio. Veglia con il Papa, noi umbri abbiamo un settore abbastanza buono, non siamo distanti dal palco delle celebrazioni.
Arriva il Santo Padre, entusiasmo alle stelle. Inizia la veglia ma un temporale si abbatte su di noi. Il Papa rimane fermo al suo posto, noi cerchiamo di sistemare l’occorrente perché non si bagni.
Riprende la preghiera di adorazione, è impressionante il silenzio, i giovani sono tutti in ginocchio ad adorare Cristo nell’eucaristia.
Piove di nuovo, poi smette e si tenta di dormire. All’alba i sacerdoti si alzano per andare a concelebrare, sono oltre 20.000. Arriva il Papa, il campo si risveglia. Inizia la messa, una partecipazione viva e raccolta.
Molti dei nostri si rammaricano perché non hanno potuto fare la comunione a causa del nubifragio della notte che ha divelto sette tendoni-cappella predisposti per la consacrazione delle ostie.
Gran finale in “fiesta”
I brasiliani all’annuncio che la prossima Gmg si svolgerà nel loro Paese fanno una grande festa. Si pranza e si riparte per i luoghi di alloggio, tra camminate, metropolitane e treni si raggiunge Villanueva.
Docce, cena e fiesta di saluto con la popolazione locale. Un complesso di musica tradizionale spagnola scatena i nostri instancabili giovani. Abbiamo la visita di alcuni nostri vescovi: mons. Bassetti, mons. Boccardo, mons. Cancian. Durante i saluti finali l’impegno ad incontrarci presto, nel mese di ottobre.
Organizzazione della partenza, seicento giovani si recano a Lourdes, altri ritornano a casa, 150 vanno all’incontro dei neocatecumenali.
I seicento arrivano a Lourdes, guidati da mons. Renato Boccardo arcivescovo di Spoleto – Norcia e delegato della Ceu per la pastorale giovanile dell’Umbria. Si vive un altro momento di grande intensità spirituale.
Il mattino del 24 agosto mons. Boccardo presiede la messa alla Grotta delle apparizioni, per tutti i giovani che nel ritorno fanno sosta a Lourdes. Infine, dopo la processione eucaristica del pomeriggio, si riparte stanchi ma pieni di gioia. E l’Arcivescovo ha dato appuntamento a tutti i ragazzi che hanno partecipato alla gmg a Spoleto, nei primi giorni di ottobre, per un incontro con tutti i vescovi delle diocesi umbre.
“I due milioni di giovani giunti a Madrid per la Giornata mondiale della gioventù sono una buona notizia per il mondo. L’unica di questi ultimi tempi”. Queste parole del card. Bagnasco non possiamo non farle nostre.