Si è riunita in Umbria l’associazione dei Laici bonilliani per l’assemblea nazionale, che quest’anno ha visto l’approvazione delle modifiche apportate allo Statuto e al regolamento dell’ente. Spoleto, e in particolare l’Istituto Nazareno, è stato il quartier generale dove si sono ritrovati dapprima il Comitato nazionale e poi tutti i partecipanti, provenienti dalle più disparate parti d’Italia; soprattutto dalla Sicilia, dove la presenza dei Laici bonilliani è molto forte. ‘Tra le tante ci sono Benevento, Cassano, Ispica, Palermo e Niscemi, il cui gruppo è stato fondato direttamente da don Pietro’ dice il presidente Giuseppe Valdesi.Ma l’associazione, ufficialmente riconosciuta nel 2001 e nata dal coordinamento di tutti i gruppi di famiglie che gravitavano intorno agli istituti in cui erano presenti le suore della Sacra Famiglia di Spoleto (Ssfs), conta sedi anche in Cile e Guatemala. Alla guida, inizialmente c’era la Madre generale delle Ssfs; poi, nel 2007, c’è stato il cambio ed è passata la presidenza a un laico, Giuseppe Valdesi, appunto, tuttora in carica. Nello stesso anno, grazie all’impegno dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana, l’associazione ha ottenuto il riconoscimento a livello ecclesiale. L’opera dell’ente è finalizzata a vivere e diffondere anche altri gli ideali bonilliani, che sono propriamente quello della famiglia e quello della carità. A seconda dello stato personale, l’associazione offre un tipo di cammino particolare: per coppie, giovani, singoli e vedovi. Tutti uniti intorno allo ‘spirito profetico’ del Beato di Cannaiola: così si esprime don Pompilio Cristino, alla direzione spirituale dei Laici bonilliani sin dalla fondazione. Tra i ‘giovani’ c’è chi è entrato a far parte dell’associazione seguendo la propria famiglia o chi, al contrario, attratto da questo tipo di impegno, ha coinvolto poi i propri cari. ‘Quello che coinvolge ‘ spiega una ragazza – è lo stile di vita che, solo guardandoci, ci dovrebbe identificare, e che si traduce in spirito di umiltà e nell’essere amanti delle cose semplici’. Tra le attività dei giovani di Palermo, si contano quelle dei campi estivi, il cui tema è incentrato sull’approfondimento del carisma del Beato, con incontri di fomazione con le suore. ‘Offriamo servizio in parrocchia ‘ continua un’altra giovane ‘ in particolare con i ragazzi, e abbiamo una discreta partecipazione. La voglia di operare del Bonilli spinge anche noi a darci da fare’. E se parliamo di stile di vita, come vive ogni giorno la ‘famiglia’ bonilliana? ‘Abbiamo adottato una sorta di regolamento ‘ spiega una coppia. ‘ In sostanza si concretizza con la lettura della preghiera e uno stile che predilige la sobrietà, la semplicità, l’abbandono del superfluo a favore delle opere di carità. Certo, le incomprensioni e le difficoltà ci sono sempre, ma si affrontano con uno spirito migliore. Cerchiamo di vivere la quotidianità seguendo il motto: essere, dare, costruire famiglia’. ‘Bonilli ci parla dell’amore che non finisce ‘ conclude una signora, rimasta sola ‘ e ci fa capire come la vedovanza si possa vivere in uno stile di serenità. Il carisma del Beato, insomma, investe tutti’.
Essere, dare, costruire famiglia
Si è tenuta a Spoleto l'assemblea nazionale dell'associazione Laici bonilliani. Forte la presenza dalla Sicilia
AUTORE:
Eleonora Rizzi