“Sono convinto che il tema della misericordia debba essere al cuore della nuova evangelizzazione”. Così il vescovo di Città di Castello, mons. Domenico Cancian, scrive nella sua lettera alla diocesi per l’anno pastorale 2013-2014, Credete nel Vangelo.
Una lettera che affronta i “fondamentali” umani e cristiani, a partire dagli eventi davvero eccezionali che la Chiesa ed il mondo stanno vivendo.
Nella lettera, rivolta ai presbiteri, ai religiosi, alle religiose, ai diaconi e ai fedeli laici, si fa costante riferimento all’eccezionale passaggio di testimone, tra Papa Benedetto, il Papa dell’Anno della fede, e Papa Francesco, che ha messo mano a una profonda riforma della Chiesa, ab intra e ad extra.
Proprio agli orientamenti pastorali di quest’ultimo è dedicata un’intera sezione della lettera del vescovo Cancian, che invita la Chiesa tifernate a ispirarsi ai contenuti che Papa Francesco indica continuamente: 1) uno stile pastorale semplice (che non significa superficiale), diretto, accompagnato da gesti comprensibili; 2) una Chiesa che esca da se stessa per andare ai poveri e ai lontani; 3) una Chiesa che rifugga l’autocompiacimento e la mondanità spirituale; 4) la testimonianza dell’Amore Misericordioso come strada da percorrere.
“A me personalmente – scrive mons. Cancian – il Papa Francesco ha detto che la misericordia è l’unica strada che la Chiesa deve percorrere”. Il Vescovo, citando il teologo card. Walter Kasper, ricorda proprio come quest’ultimo tema è stato “imperdonabilmente trascurato” nella prassi pastorale.
Quindi le indicazioni operative, sulle quali ha ovviamente inciso quanto emerso dall’Assemblea diocesana. Per quest’anno esse si muovono sulla scia di quanto sollecitato lo scorso anno, quando, con la Unità pastorali, fu ridisegnata la struttura della Chiesa locale. Le Unità pastorali, scrive mons. Cancian, “sono lo strumento ove è possibile effettuare una lettura del tessuto sociale per una azione pastorale mirata”. Occorre dunque ricercare un miglior coordinamento tra le attività degli Uffici di curia; nelle Unità pastorali si proseguirà perché possano realizzarsi in maniera piena; infine occorre puntare sulla formazione permanente di tutti. La ricchezza della Chiesa, che Papa Francesco riesce a declinare ogni giorno, deve davvero essere messa al servizio della società.
Le linee pastorali sono state consegnate simbolicamente dal Vescovo, sabato 21 in cattedrale, ad alcuni rappresentanti del clero e del laicato cattolico all’interno di una celebrazione che si è svolta in contemporanea con le altre diocesi umbre, prima in piazza e poi in cattedrale, in collegamento con le diocesi umbre che il 4 ottobre accoglieranno Papa Francesco.