Papa Giovanni non era un dotto. Era un semplice.La semplicità non è una virtù, ma il risultato e insieme il presupposto della completezza e della coerenza interna della dotazione morale e spirituale di una persona. Nel momento in cui ci affacciamo alla vita siamo tutti semplici, ma bastano i primi passi nella nebbia della ragione per compromettere quella nostra nativa semplicità. Riconquistarla è difficilissimo. Anche perché accanto ai semplici esistono i sempliciotti, e prendere fischi per fiaschi è un attimo. Il sempliciotto non possiede un criterio ordinatore per organizzare un proprio mondo morale, la somma di quei Tu devi che si radicano nel profondo della coscienza. Teoricamente ognuno dovrebbe portarselo dentro, quel criterio ordinatore di base. Ma così non è. Anche nei dotti. Anche un dotto può indossare la maglia rosa dei sempliciotti. Tra i sempliciotti eccelsi del sec. XX io ci vedo D’Annunzio. Tra quelli dei nostri giorni Vittorio Sgarbi e quasi tutti gli uomini della Tv. L’audience fa guadagnare miliardi a iosa, ma umilia le intelligenze perché le esige piatte e succubi dell’invisibile pubblico onnipotente. In questa dimensione è grandiosa la sempliciotteria di Maurizio Costanzo, un vero caposcuola nel ridurre alla propria misura di Sacerdote dell’Ovvio, omogeneizzandoli in salsa leggermente piccante, Platinette e il card. Tonini. Lo batte solo sua moglie, il baritono Maria De Filippi. Il semplice è colui che le cose che conosce (siano poche o molte, questo è secondario) sa disporle su una scaletta di priorità, valorizzandone a fondo due, tre…; meglio ancora una sola. Il testo latino del dolce rimprovero di Cristo a Marta la Faccendiera diceva: Porro unum est necessarium. Ci fu chi (Bruno Vespa?) lo tradusse con “Un porro ci vuole proprio”. Ma ci fu anche chi si mise in cerca di quell’unica cosa veramente indispensabile a rendere umana la vita. Papa Giovanni fu tra questi ultimi. E lo trovò fin da giovanissimo, quell’unum necessarium, e gli fu fedele sul soglio di Pietro tanto quanto lo era stato nei lunghi corridoi anonimi del Collegio Cerasoli.