Elezioni inglesi. Non è un sistema razionale

Quasi contemporaneamente, nel giro di pochi giorni, si sono svolte le elezioni politiche in Gran Bretagna e in Francia. Se ne è parlato molto perché si tratta di due Paesi di una certa importanza nella politica mondiale e, comunque, in quella dell’Europa. E, in tutti e due i casi, il loro esito ha visto il successo delle forze politiche genericamente qualificabili di sinistra.

Oggi però non voglio commentarle dal punto di vista politico, ma da quello, diciamo, tecnico e istituzionale, perché i due popoli hanno votato secondo le rispettive leggi elettorali, che sono simili fra loro, ma diverse dal sistema in vigore in Italia. Semplificando: sia in Francia che in Gran Bretagna il territorio e di conseguenza l’elettorato sono divisi in tanti collegi uninominali quanti sono i deputati da eleggere, cosicché ogni collegio elegge un deputato. Viene eletto il candidato più votato.

In Gran Bretagna si vota a turno unico, il che vuol dire che se i candidati sono più di due è possibile, e anche frequente, che sia vincitore uno che ha avuto solo il trenta o il quaranta per cento dei voti.

In Francia invece si vota a doppio turno, quindi se nessuno dei candidati ha raggiunto la maggioranza assoluta nel primo turno, si fa il ballottaggio fra i primi due (ma in Francia anche fra i primi tre o quattro, se hanno superato una certa soglia). Il sistema del collegio uninominale è apprezzato da molti perché appare semplice e chiaro. A questo punto però introduco la mia critica personale, che è questa: con l’una e con l’altra persona, il parlamento è l’insieme dei candidati che hanno vinto nei rispettivi collegi e non vi è alcuna garanzia che la sua composizione rispecchi quella dell’elettorato nazionale.

Colpisce il caso della Gran Bretagna: il partito laburista ha avuto, su scala nazionale, un po’ meno del 34% dei voti, ma ha avuto circa il 63% dei seggi; il partito conservatore ha avuto il 24% dei voti ma solo il 18% dei seggi. Ed è stato solo un caso, nel senso che il partito conservatore ha avuto il suo mucchietto di seggi solo perché qua e là è risultato il primo classificato nel collegio.  Niente vietava che, ferme le percentuali complessive su scala nazionale, i laburisti si ritrovassero il 100% dei seggi. Mi fermo qui ma mi pare chiaro che non è un sistema razionale.

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