“Sì alla dimensione effettivamente europea dei programmi elettorali, no alle liste che prendono in ostaggio l’Europa per egoistici fini nazionali. Sì a una seria analisi dei limiti dell’Ue, no alle tentazioni populiste. Sì a una nuova comprensione degli interessi nazionali”, ma al contempo “sì a una identità europea che valorizzi le specificità nazionali e regionali”. Sono alcuni dei punti fermi indicati nell’appello in vista delle elezioni per l’Europarlamento diffuso il 2 aprile a Bruxelles dall’Iniziativa dei cristiani per l’Europa (Ixe), che raccoglie numerose organizzazioni laicali di vari Stati.
L’intento, hanno spiegato i promotori, è di “contrastare la disillusione e lo scoraggiamento” che sono stati alimentati dalla crisi, di “diffondere fiducia e speranza” legate al progetto europeo, di mettere in guardia dai pericoli derivanti dai nazionalismi, dalla xenofobia e dai movimenti populisti che si rafforzano in prossimità del voto di maggio.
Il documento – intitolato Per un’Europa dei valori e della fraternità – è stato presentato da Jérôme Vignon a nome delle Semaines sociales de France (Settimane sociali di Francia), e da Stefan Vesper del Zentralkomite der deutschen Katholiken (Comitato centrale dei cattolici tedeschi). Il testo invita i cittadini Ue a sostenere il disegno di costruzione dell’Europa unita, sottolinea la crescente importanza dell’Europarlamento nel processo legislativo e politico dell’Ue, ricorda le attuali difficoltà legate alla lunga recessione. L’appello ribadisce la necessità di un’Europa “vicina ai cittadini”, mette in guardia da una legislazione comunitaria incomprensibile per gli stessi cittadini, indica la via di un altro modello di sviluppo fondato sulla solidarietà.
Per l’Ixe, le “prossime elezioni rappresentano un’opportunità concreta, alla nostra portata, per domandare un nuovo soffio, un nuovo slancio per l’Europa… È il Parlamento europeo che incarna direttamente i popoli. Competente oggi sulla totalità delle politiche dell’Unione, esso deve diventare la voce della comune coscienza europea”. Il testo ricorda però che la crisi ha portato l’Ue “sulla soglia di una crisi esistenziale”, che si evidenzia con modalità differenti, legate fra l’altro alla mancanza di lavoro da una parte, e dalla diffusione del populismo dall’altra.
Il documento richiama alcuni dati storici (fra cui gli anniversari delle guerre mondiali e della caduta del Muro di Berlino) e di attualità, con le delicatissime situazioni createsi in Ucraina e sulle sponde mediterranee. Vi sono popoli – è il messaggio – “che rischiano la loro vita per godere dei diritti e delle libertà di cui noi già beneficiamo” e per questo, “l’astensione” dal voto di maggio “sarebbe una grave colpa morale”. Nell’appello si sottolinea poi il valore della fraternità, che richiede giustizia verso i più deboli, l’apertura internazionale (“no a un Continente indifferente alle miserie e alle speranze del mondo”), la solidarietà verso i migranti, il rispetto dell’ambiente.
“Infòrmati, ascolta, agisci” sono i tre verbi che scandiscono l’organizzazione del sito web promosso dall’Iniziativa dei cristiani per l’Europa per “aiutare i credenti a diventare soggetti responsabili e protagonisti” nel processo di integrazione europea. Il sito (www.theeuropeexperience.eu) s’intitola “The Europe Experience – Get informed, get inspired, go ahead!” ed è stato presentato da Johanna Touzel, coordinatrice del progetto, e da alcune personalità del laicato europeo. Alla presentazione era presente padre Patrick Daly, segretario generale della Comece, Commissione degli episcopati della Comunità europea.
Una parte del sito – disponibile in 7 lingue – è di carattere informativo (Fatti un’idea delle politiche europee e pensa alle sfide che ne derivano); quindi figura una parte di approfondimento (Confrontati con la dottrina sociale cristiana e guarda come la pensano le Ong cristiane; vi sono riportati testi preparati da un’équipe di teologi di vari Paesi europei); infine un angolo interattivo (Mettiti nei panni di un eurodeputato e fai le tue proposte).
In particolare l’attenzione si concentra su cinque grandi tematiche inerenti le competenze Ue: politiche economiche e sociali; migrazioni e asilo; sostenibilità; politiche per i giovani e la famiglia; l’Ue nel mondo. Gli organizzatori hanno espresso la possibilità che il sito diventi, al di là delle prossime elezioni, “un punto di riferimento stabile” per il confronto sul processo d’integrazione, provando anche a mettere in rete gruppi locali e associazioni nazionali di cristiani impegnati in campo culturale, sociale e politico”.
Dichiarazione dei Vescovi Ue
Oltre all’Ixe anche i Vescovi europei (Comece) hanno rilasciato una Dichiarazione in vista delle prossime elezioni europee. Il testo completo lo si può leggere cliccando qui. La Comece invita gli episcopati dei singoli Paesi dell’Ue a fare propria e rilanciare la Dichiarazione. Tra i punti che essa sottolinea, l’“incremento della povertà per un grande numero di cittadini” al punto che “la situazione è drammatica, per molti addirittura tragica”. Per questo, a maggior ragione, “Noi Vescovi europei chiederemmo che il Progetto europeo non venga messo a rischio o abbandonato… Abbiamo troppo da perdere da un eventuale deragliamento del Progetto europeo”. La Dichiarazione della Comece elenca una serie di aree specifiche che dovrebbero calamitare l’attenzione delle istituzioni Ue: il principio di sussidiarietà, il principio di solidarietà, “una visione dell’uomo radicata in un profondo rispetto della dignità umana” (“La vita umana deve essere protetta dal momento del concepimento fino a quello della morte naturale”), la famiglia, il fenomeno dell’immigrazione (“La responsabilità dell’accoglienza e dell’integrazione… deve essere condivisa”), l’ecologia, la libertà religiosa, la salvaguardia della domenica, la cura degli anziani e le “nuove opportunità per i giovani”.