Gli elettori di 60 Comuni umbri che si recheranno alle urne il prossimo 8 marzo, per scegliere il sostituto di Donatella Tesei al Senato, potranno scegliere tra quattro candidati. Ci sarà anche Armida Gargani, legale romana ma residente a Terni, sostenuta da “Riconquistare l’Italia”, movimento sovranista che già aveva corso alle regionali dello scorso ottobre.
La Gargani si unisce dunque agli altri candidati annunciati prima della presentazione alla corte d’Appello: la consigliera regionale Valeria Alessandrini per il centrodestra (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia); la ternana Maria Elisabetta Mascio sostenuta da Pd e Sinistra civica verde; il candidato del Movimento 5 stelle, lo spoletino Roberto Alcidi. I quattro candidati hanno avuto il via libera della corte d’Appello di Perugia.
L’Odg e la Corte di Appello
A proposito delle difficoltà di informazione su queste candidature si è espresso l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria: “A fronte del reiterato e immotivato silenzio informativo circa i nomi e le dinamiche istituzionali dei candidati alle elezionisuppletive, pure a fronte di precise e ripetute richieste di informazioni da parte dei cronisti, l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria stigmatizza il comportamento adottato dai funzionari della corte d’Appello di Perugia che hanno deciso di ‘blindare’ ogni possibile canale comunicativo con gli organi di informazione e quindi con l’opinione pubblica.
Ricordiamo che quello delle elezioni – sottolinea l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria – è un momento di democrazia che non può e non deve sfuggire al vaglio dell’opinione pubblica attraverso la mediazione dei professionisti dell’informazione.
Ancora una volta, dobbiamo prendere atto con rammarico che organi istituzionali, chiamati per loro natura e per precise disposizioni di legge, al dialogo con la collettività, preferiscono invece un riserbo del tutto ingiustificato. Dell’accaduto è stato già informato il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti per le eventuali valutazioni che vorrà adottare”.
Il referendum
Se per le elezioni suppletive saranno interessati 60 Comuni della zona centro meridionale, l’Umbria intera sarà chiamata alle urne il prossimo 29 marzo per il referendum confermativo sulla riforma del numero dei parlamentari, che prevede il taglio dagli attuali 945 a 600 in totale, di cui 200 senatori (da 315) e 400 deputati (da 630).
Per la validità del referendum non è previsto alcun quorum minimo dei votanti: sarà sufficiente che i consensi superino i voti sfavorevoli, indipendentemente da quante persone si recheranno ai seggi.
Emilio Querini